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Museo Hermitage San Pietroburgo



Info Museo

Le Sale Capolavori Pittorici NUOVA Esposizione impressionisti e
pittori fine '800- inizi '900


 

LA NUOVA ESPOSIZIONE DEGLI IMPRESSIONISTI E DEI PITTORI FINE XIX, INIZIO XX SECOLO


Negli ultimi anni il Museo dell'Hermitage ha spostato la sua ricchissima collezione di quadri degli Impressionisti e dei pittori di fine '800 e inizi '900 (Van Gogh, Picasso, Kandinsky, Malevich, Matisse e tanti altri) in una collocazione museale autonoma, all'interno del Palazzo dello Stato Maggiore, nella piazza di fronte all'Hermitage.
Si tratta di una esposizione unica al mondo, assolutamente da non perdere, dove si potranno ammirare in sale molto ben fruibili dal punto di vista della visita i quadri che facevano parte delle favolose collezioni dei ricchi aristocratici russi Morosov e Schukin, i primi estimatori dei pittori impressionisti..
Inoltre, una volta conclusa la visita guidata al piano interessato da questi pittori, si potranno visitare in autonomia gli altri piani che espongono numerosissime opere (tele e oggettistica) provenienti dagli archivi dell'Hermitage e mai esposte al pubblico.
museo hermitage
Sala Monet


LE COLLEZIONI MOROSOV E SCHUKIN

Tra i più grandi collezionisti di opere d’arte di fine ottocento occorre annoverare sicuramente alcuni ricchi aristocratici russi.
Questi collezionisti erano soliti effettuare dei viaggi in Francia, per cui ebbero l’occasione di conoscere tra i più importanti pittori che gravitavano intorno alla capitale francese, i quali, all’epoca poco conosciuti e scarsamente apprezzati, vennero invece grandemente valorizzati da questi magnati russi in cerca di talenti, a tal punto da fare incetta di quadri in ogni loro viaggio.
Possiamo pertanto parlare di autentici precursori di quella critica dell’arte che nei decenni successivi riscoprì e valorizzò sempre di più questi artisti, in particolare gli impressionisti. Inoltre proprio l’incessante attività di acquisto dei loro quadri contribuì alla conoscenza internazionale di questi artisti e all’affermazione delle loro correnti pittoriche nel mondo.
Tra i più noti collezionisti russi di quel tempo, occorre ricordare in particolare Sergej Schukin (1854-1936) e Ivan Morozov (1871-1921), rappresentanti di ricche famiglie moscovite.
Estremamente sensibili alle nuove correnti pittoriche, Schukin e Morozov rappresentarono per anni i migliori clienti delle case d’arte di Parigi, arrivando ad acquistare centinaia di quadri ancora poco apprezzati se non addirittura disprezzati dal mercato parigino ed europeo.
La loro frenesia nell’acquistare quadri li portò spesso a stringere amicizia con gli stessi artisti, quali Matisse, Cezanne o Picasso, i quali arrivarono a vendere le loro operare spesso prima ancora di essere esposte in mostre pubbliche o essere sottoposte al giudizio dei mercanti d’arte.
renoir hermitage museum
Ritratto del'attrice Jeanne Samary, Renoir 1878

 

IL CONTESTO STORICO: PARIGI CAPITALE MONDIALE DELL’ARTE

In proposito occorre ricordare il contesto storico in cui operarono questi facoltosi collezionisti russi. Tra fine ottocento ed inizi novecento, la capitale francese era diventata senza dubbio il centro artistico mondiale, essendo il luogo con la maggiore presenza di gallerie d’arte, nonché di artisti che da ogni dove vi si recavano per trovare ispirazione e confronto con le diverse correnti artistiche (di pittura, scultura, architettura, musica).
Tuttavia come già detto gran parte di questi artisti risultavano per il mercato dell’arte degli ‘’incompresi’’ e di conseguenza poco o nulla stimati. In proposito basti citare questo episodio: nel 1897 diversi pittor impressionisti si offrirono di donare alcune loro opere al museo del Louvre, che tuttavia rifiutò, non ritenendo quegli artisti meritevoli di essere esposti nelle sue prestigiose sale.
Al contrario Schukin e Morozov si affannavano ad effettuare estenuanti viaggi in treno da Mosca fino a Parigi per accaparrarsi le opere di questi artisti. In proposto narrano le cronache che, non appena scesi dal treno, nonostante il lungo viaggio, erano soliti correre subito nelle gallerie d’arte o anche negli stessi ateliers dei pittori, per battere sul tempo la concorrenza di altri acquirenti (quasi sempre stessi russi) e spendere rilevanti somme per quadri ritenuti ai tempi quanto meno 'eccentrici e stravaganti' come i loro stessi autori.

 


 

 

 

hermitage museum


Girl at the piano, Cezanne, 1868

 

 

 

L’INTUITO D SCHUKIN: MATISSE E PICASSO

Sergej Schukin fu colui che si produsse nel più rilevante numero di acquisti sia dal punto di vista del numero di opere, sia dal punto di vista del loro valore.
Il suo modo di ‘’comprare’’ era spesso impulsivo e mirato all’accaparramento di interi lotti. Tuttavia gli si deve riconoscere senza dubbio un innato intuito artistico, se è vero che azzeccò sempre i suoi acquisti. Ma non solo.
Emblematico è il caso della sua relazione con Matisse: intuendo la sua genialità, non solo acquistò moltissime sue opere (i giganteschi e celeberrimi ‘’La Musica’’ e ‘’La Danza’’, opere dalle ragguardevoli dimensioni, 260 x 390 cm, tanto per fare un esempio), ma lo ‘’costrinse’’ a recarsi a Mosca e a trascorrervi lunghi soggiorni realizzando opere per il suo mecenate (da citare il famoso ‘’Pesci rossi’’ del 1911).
Lo stesso Matisse indirizzò Schukin verso un giovanissimo Picasso, subito apprezzato dal collezionista russo mentre Picasso era nel periodo creativo ‘’Blu’’, quindi proprio all’inizio della sua carriera. Schukin comprese subito il valore del pittor spagnolo, a tal punto da comprargli quadri a ripetizione fino al periodo cubista, di cui in Russia si conservano oggi i quadri più belli, come ‘La regina Isabeau’ del 1909.
Fra gli innumerevoli acquisti di Schukin da segnalare circa cinquanta quadri di Picasso, ben trentasette Matisse, oltre a decine di Monet, Sisley, Cezanne, Derain, Van Gogh, Degas e sedici Gauguin.

 


 

matisse museo hermitage

matisse museo hermitage

 

L’OCULATEZZA DI MOROSOV

Ivan Morozov caratterizzò la sua attività di acquirente d’arte per una marcata oculatezza. Rispetto a Schukin non acquistava interi stock, ma analizzava le opere ad una ad una prima di acquistarle singolarmente. Questa circostanza, se da una parte non ha portato Morosov a spendere quanto Schukin, consentì di portare in Russia opere che nei decenni successivi sarebbero risultare di eccezionale valore.
Un caso fra tutti è il celebre ‘’Ritratto del dottor Rey’’ di Van Gogh. Si tratta del noto quadro regalato dall’artista olandese al medico che lo aveva in cura. Questo ritratto tuttavia non piaceva né al medico, né a sua madre, se è vero che la stessa lo usò per chiudere un buco nella rete nel pollaio! Fu in queste condizioni che il dipinto venne trovato da un mercante d'arte, che lo vendette a Morosov e oggi rappresenta una delle maggiori opere di Van Gogh.
Alcuni numeri danno la dimensione dell’attività di Morosov come collezionista. In totale si stima che acquistò circa 200 quadri, tra cui soprattutto Gauguin, Bonnard, Cezanne, Rosseau e Picasso (ma non del periodo cubista), per una spesa annuale oscillante al controvalore attuale tra 750 mila ed 1,2 milione di euro, per un totale stimato di circa 10 miliori di euro.
Se queste cifre sono alquanto più basse di quelle spese da Schukin, occorre segnalare che l’oculatezza di Morosov lo portò ad accaparrarsi opere il cui attuale valore di una sola di esse supera quello che Morosov spese per tutti i 200 quadri…

van gogh museo hermitage

 

LA FINE DELLE COLLEZIONI SCHUKIN E MOROSOV

La prima guerra mondiale prima e la rivoluzione bolscevica poi, posero definitivamente fine alle collezioni di Schukin e Morosov. Non solo non poterono più fare i loro consueti viaggi a Parigi, ma l’intero loro patrimonio di opere artistiche venne sequestrato da regime sovietico, senza che nessuno dei due aristocratici potesse opporsi.
Sergej Schukin fuggì a Parigi dove mori nel 1936, mentre Ivan Morosov, seppur più giovane, morirà anch’egli all’estero, ma appena due anni dopo, cinquantenne, come conseguenza del dramma per la perdita della sua amata collezione.
L’atteggiamento del regime sovietico nei confronti di questi quadri fu di estrema diffidenza e sottovalutazione durante tutto il periodo di Stalin, in quanto queste opere considerate troppo borghesi e non adatte all’apprezzamento del pubblico sovietico. Pertanto vennero tenute nei depositi dei musei di Mosca e San Pietroburgo senza mai venire esposte, almeno fino alla morte di Stalin. Si pensi che a malapena vennero salvate dalla possibile distruzione nel corso degli assedi di Mosca e Leningrado, trasferendole in Siberia durante tutto il secondo conflitto mondiale.
Solo dopo Stalin cominciò la lenta rivalutazione di queste opere, che cominciarono a beneficiare di esposizioni nei musei Pushkin di Mosca ed Hermitage di San Pietroburgo.

 

 



picasso museo hermitage

Sala Picasso

 

LE NUOVE SALE ESPOSITIVE

Ai nostri giorni, la quasi totalità delle collezioni di Schukin e Morosov sono esposte nel nuovo allestimento del Palazzo dello Stato Maggiore, di fronte alla sede centrale dell’Hermitage. La nuova collocazione ha reso immenso beneficio alla fruibilità di queste tele in quanto:
- le sale dedicate sono molto più ampie di quelle in cui erano esposte al quarto piano del Palazzo d’Inverno;
- la gran parte delle opere dei vari artisti sono esposte in sale tematiche (la sala Renoir, la sala Matisse, quella Van Gogh ecc.), circostanza che permette di apprezzare con un unico colpo d’occhio l’evoluzione artistica di ogni singolo pittore;
- trattandosi di un museo di per sé separato dall’Hermitage, non vi è tendenzialmente la ressa di visitatori che caratterizza i palazzi principali del museo.
Vi è tuttavia coda all’entrata e le collezioni sono collocate all’ultimo piano dell’immenso palazzo dello Stato Maggiore, quindi non facili da trovare all’interno di un museo dove sono collocati, tra l’altro, quadri ed altre opere che prima erano negli archivi dell’Hermitage per mancanza di spazi espositivi. L’accompagnamento di una guida si rende pertanto più che necessario.

SanPietroburgo.it organizza visite guidate al Museo. Visitate in proposito la sezione ESCURSIONI FACOLTATIVE per le visite in gruppo, oppure contattate i nostri ufficio per visite individuali ed ogni informazione.

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Sala Van Gogh

renoir museo hermitage
Sala Renoir

 

 

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