GEORGIA
Storia
La Georgia è un paese dell’ex Unione Sovietica ancora poco conosciuto ma ricco di storia e dall’affascinante cultura. La maggior parte delle persone ricordano la Georgia come il paese che ha dato i natali a Stalin, il grande dittatore sovietico.
La denominazione europea “Georgia” sembra derivi dal greco “georg” che significa “agricoltura”. Secondo altre ipotesi, il nome richiamerebbe san Giorgio, che è anche il protettore del Paese. Infatti nel Medioevo sul territorio della Georgia erano presenti circa trecento sessantacinque chiese dedicate al santo.
I russi hanno sempre chiamato, e chiamano tuttora la Georgia, “Grusia”. Questo termine deriva dall’arabo-persiano e significherebbe “lupo”. E’ importante, comunque, sapere che i georgiani chiamano il loro Paese “Sakartvelo”, dal nome di un antico re, Kartlos, che è considerato il capostipite del popolo georgiano.
Il territorio dell’attuale Georgia era occupato sin dall’età della pietra dall’homo erectus georgicus, una prima forma di ominide, ritrovato appunto in territorio georgiano. Tra il dodicesimo e l’ottavo secolo avanti Cristo, il territorio dell’attuale Georgia corrispondeva alla Colchide, la regione famosa per il Vello d’Oro. Successivamente, intorno al terzo secolo avanti Cristo, questi territori vennero conquistati e occupati dagli Iberi (da non confondere con le popolazioni antiche dell’attuale Spagna). L’impero degli Iberi venne sconfitto dall’imperatore romano Pompeo, il quale, nel Sessantacinque avanti Cristo invase questi territori. Nei primi anni dopo la nascita di Cristo si instaurò il regno del re Kartlos che è considerato il fondatore del popolo georgiano. I suoi territori divennero una provincia orientale dell’impero romano.
Nel Trecento Trentasette dopo Cristo, la Georgia dichiarò il Cristianesimo come propria religione di Stato, dopo che la vicina Armenia aveva adottato il cristianesimo già da diversi secoli. Nel Seicentootto avvenne la separazone dalla chiesa armena. Tra il Seicento e l’anno Mille, la Georgia fu sotto il dominio arabo. Bagrat Terzo nel Mille Ventuno conquistò il potere in Georgia. Il periodo di regno della sua dinastia, quella appunto dei Bagratidi, corrispose a un periodo di grande sviluppo per il Paese, soprattutto da un punto di vista culturale. La dinastia dei Bagratidi governò in Georgia per circa duecento anni, nonostante ripetuti attacchi e invasioni ad opera dei turchi selgiuchidi. Nel Mille Duecento Ventitrè il re venne deposto e la Georgia fu invasa dalle truppe mongole. Cominciò così un periodo di grande instabilità politica, dovuto soprattutto alle ripetute invasioni ad opera dei popoli vicini, soprattutto arabi, turchi e persiani. Uno degli anni più importanti nella storia georgiana è senza dubbio il Mille Settecento Settantaquattro, quando venne firmato un accordo di pace tra l’impero russo e l’impero ottomano in cui venne stabilito che la Georgia veniva liberata dal giogo turco. La Georgia passò sotto l’impero russo all’inizio del Mille Ottocento e cominciò così il periodo di influenza russa che terminerà solo con la disgregazione dell’ Unione Sovietica.
Dopo la fine della prima guerra mondiale, nell’aprile del Mille Novecento Diciotto, la Georgia si proclamò indipendente dalla Russia e stabilì come sua capitale Tbilisi. Tuttavia l’indipendenza non durò a lungo. Infatti, nel febbraio del Mille Novecento Ventuno, i sovietici, guidati da Stalin, che era nato a Gori, in Georgia appunto, riportarono la Georgia sotto il dominio russo.
Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, nel Mille Novecento Novantuno, in Georgia fu indetto un referendum per l’indipendenza a cui prese parte il novanta per cento degli aventi diritto al voto. Il risultato del referendum fu ovviamente una netta vittoria dell’indipendenza. Quasi il novantanove per cento votò per l’indipendenza della Georgia. Fu così proclamata la repubblica di Georgia.
Negli anni Duemila la Georgia si è resa protagonista di importanti avvenimenti politici, non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Nel Duemila Quattro è stata attuata la cosiddetta “rivoluzione delle rose” dal nome del simbolo della Georgia, la rosa appunto. La rivoluzione è scoppiata in seguito alle elezioni tenutesi nel novembre del Duemila Tre che avevano riconfermato il governo al potere. L’opposizione con a capo Mikhail Shahasvili denunciò brogli e costrinse l’allora presidente, Eduard Shevardnadze, alle dimissioni. Le nuove elezioni decretarono la vittoria di Shahasvili che governò la Georgia per due mandati fino al Duemila Tredici.
Un altro importante anno è Duemila Otto, l’anno del conflitto con l’Ossezia del Sud. Questo scontro tra Russia e Georgia è scoppiato nell’agosto del Duemila Otto in seguito all’avanzata delle truppe georgiane nel territorio dell’Ossezia del Sud. La Georgia, infatti, da sempre ha avuto pretese su questo territorio semi indipendente. La Russia è intervenuta a fianco degli Osseti, i quali più di una volta avevano manifestato la loro volontà di essere annessi alla Russia. Nelle trattative è intervenuto anche l’Onu che ha indetto per quattro giorni il Consiglio di Sicurezza. La Georgia, dichiarando guerra, ha chiesto l’appoggio di Stati Uniti, Svezia e Polonia, che, pur dichiarando il supporto ai georgiani, non sono intervenuti militarmente. L’esercito russo ha occupato diverse città e porti della Georgia. La guerra si è protratta per circa un mese, fino a quando l’8 settembre l’allora presidente russo Medveded ha firmato con Nicolas Sarkozy, allora presidente dell’Unione Europea, un accordo secondo il quale la Russia doveva ritirare l’esercito dai territori georgiani occupati.
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