PALAZZO STROGANOFF (STROGANOV)
Il
palazzo Stroganov (Stroganoff) è uno degli edifici più
eleganti di San Pietroburgo. Situato all’angolo della prospettiva
Nevskij con il fiume Moyka (oltre il ponte verde sul Mojka), venne
costruito tra il 1752 e il 1754 dall’architetto italiano Francesco
Bartolomeo Rastrelli
Tra il 18° e l’inizio del 20° secolo il palazzo fu
la sede della nobile famiglia Stroganov (Stroganoff).
Numerosi scultori, decoratori, pittori contribuirono all’abbellimento
del palazzo, fra i quali il famoso artista italiano Giuseppe Valeriani,
il cui affresco “L’avventura di un eroe” decora
il soffitto della grande sala da ballo. A dare il primo grande impulso
alla costruzione del palazzo fu il barone Sergei Stroganov (Stroganoff)
(1707-1756), dignitario della corte imperiale, il quale fece decorare
la facciata con delle muse, orientò l’ingresso verso
il fiume Mojka e adibì il palazzo ad importanti ricevimenti
di diplomatici.
Il suo successore e più famoso membro della famiglia, il
conte Alexander Stroganov (Stroganoff), (1733-1811), presidente
della Accademia Reale delle Belle Arti e direttore della Biblioteca
Nazionale, diede un impulso determinante alla fama e allo sviluppo
del palazzo. Tra fine settecento e inizio ottocento commissionò
all’architetto Andrei Voronikhin (Voronichin) la creazione
di numerose splendide stanze all’interno del palazzo, fra
le quali lo Studio dei Minerali, la Galleria della Pittura, lo Studio
di fisica e la libreria.
La più importante collezione d’arte fu quella della
Galleria della Pittura, che Alexander Benois chiamò “l’anima
della dinastia Stroganov (Stroganoff)”: La collezione comprendeva
capolavori di Anthony van Dyck, Nicolas Poussin, Lorraine, Harmensz
van Rijn Rembrandt ed altri famosi artisti europei ed era il risultato
di mezzo secolo di raccolta di capolavori, coronata dalla pubblicazione
del primo catalogo russo di una collezione privata nel 1793. Notevole
anche la collezione di minerali, medaglie e monete conservate nel
palazzo Stroganov (Stroganoff).
L’architetto Voronikhin (Voronichin) ridecorò la parte
occidentale del palazzo su commissione del conte Pavel Stroganov
(Stroganoff) (1772-1817), famoso statista dell’epoca dello
zar Alessandro I
La principessa Elizaveta Saltykova (1808-1872), contessa Stroganova,
mostrò a sua volta delicato gusto e rispetto di quanto avevamo
fatto i suoi predecessori per il palazzo. Durante la costruzione
e la decorazione della parte meridionale del palazzo l’architetto
Harold Bosse progettò alcune camere in stile imperatrice
Elisabetta, compresa la grande sala da ballo.
L’ultimo discendente della famiglia Stroganov (Stroganoff),
il conte Alexander Stroganov (Stroganoff) (1852-1923), non diede
molto impulso alla costruzione ed ampliamento del palazzo.
Nel
1918, subito dopo la rivoluzione, il palazzo fu nazionalizzato e
rinominato Casa–Museo nazionale Stroganov (Stroganoff) (1919-1929).
Nel 1929 venne istutuita una speciale commissione incaricata della
sistemazione e destinazione delle collezioni artistiche del palazzo:
pertanto una parte delle opere vennero vendute all’asta a
Berlino nel 1931, mentre le restanti vennero divise tra il museo
dell’Hermitage e il Museo di Stato Russo.
Le porte del palazzo Stroganov (Stroganoff) vennero definitivamente
chiuse al pubblico prima dell’inizio della seconda guerra
mondiale. Solo nel 1989 il palazzo divenne una sezione distaccata
del Museo di Stato Russo e pertanto cominciò la sua ricostruzione
e rivalorizzazione. Nel 1995 venne inaugurata la prima esposizione,
mentre nel 2003 sono state aperte al pubblico le sale del primo
piano, con esposizione di oggetti delle antiche collezioni Stroganov
(Stroganoff). Attualmente il palazzo ospita mostre permanenti e
temporanee del Museo di Stato Russo, oltre che ad un museo delle
cere.
Indirizzo: Nevskij Prospekt 17, metro più vicino Nevsky
prospekt e Gostiny Dvor
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00 (ultimi
ingressi ore 17:00), chiuso il martedì.
LA FAMIGLIA STROGANOFF (STROGANOV)
La
storia della famiglia Stroganoff (Stroganov) è intimamente
legata a quella della Russia. Il fondatore della dinastia visse
all’epoca di Ivan il Terribile (sedicesimo secolo). Era un
rude mercante, avventuriero e conquistatore, il quale si assicurò
il monopolio del sale e costruì una immensa fortuna con il
commercio di cereali, foraggio e perle.
Lo stesso Zar IVAN IV il Terribile rilasciò alla famiglia
dei mercanti Stroganov (Stroganoff) un "attestato di possesso"
per la Siberia con l'impegno di colonizzare il continente. Così
ha inizio una delle più grandi imprese di conquista dell'umanità.
Di questa impresa saranno protagonisti i cosacchi, contadini
russi o ucraini sfuggiti alla servitù della gleba che fondano
nella libera steppa comunità militari indipendenti (Sotnie)
sotto la guida di capi eletti (Atamani). Riconosciuti dagli Zar
a partire dal XV secolo essi verranno impiegati come truppe di confine
contro i Turchi, i Tartari ed i Polacchi.
La loro epopea sarà immortalata da numerosi scrittori tra
cui Gogol in Taras Bulba. Ai cosacchi seguiranno mercanti e coloni
agricoli da principio impegnati nella caccia allo zibellino. Nel
1581 l'Atamano Ermak, per incarico degli Stroganov (Stroganoff),
attraverserà con ottocento uomini a piedi la Siberia occidentale
fino al Irtys e conquisterà il canato di Sibir. Le città
fondate in Siberia dai russi si svilupperanno intorno agli "Ostrog"
(forti). Nel 1610 i Cosacchi raggiungeranno la foce dello Ienissei.
In questi anni vengono fondate Tomsk (1604), Ienisseisk (1619),
Krasnojarsk (1628) e Irkutsk (1652) alla confluenza dell'Angara
nel lago Bajkal. Nel 1640 la penetrazione russa arriva al fiume
Lena e nel 1648 viene scoperto quello che diventerà lo stretto
di Bering. Una nascente rivalità russo-cinese viene
sedata nel 1689 con il trattato di Nercinsk che fissa il confine
tra i due imperi.
Con la conquista della Siberia, la fortuna della famiglia Stroganoff
(Stroganov) venne accresciuta dal commercio delle pellicce. Già
nei primi anni del secolo XVII lo sfruttamento delle pellicce siberiane
era avviato: le popolazioni sottomesse (tra di esse i Cosacchi e
i Tartari) pagavo i loro tributi in pellicce e tutto l'immenso territorio
divenne una vera e propria miniera di quella preziosa mercanzia
che frattanto era giunta l'apice dell'eleganza presso la corte imperiale
di Pietroburgo. I commercianti russi di pellicce si spinsero nella
loro conquista fino allo stretto di Bering superandolo e raggiungendo
l'Alaska e penetrando così nel continente americano dove
fondarono compagnie commerciali insieme agli americani. L'Alaska
anch'essa ricchissima di animali da pelliccia, nel 1867 passerà
di proprietà della Russia agli Stati Uniti per la somma di
7.200.000 dollari, e questa transazione permetterà agli Stati
Uniti di incrementare notevolmente la produzione nazionale di pellicce.
La Siberia sarа poi durante tutto il periodo zarista una colonia
penale.
Tornando alla famiglia Stroganof (Stroganov), essa ricevette i titoli
nobiliari da Pietro il Grande nel 1722. Da quella data in poi, ormai
ogni zar ebbe alla sua corte un conte Stroganof (Stroganov), ricoperto
di cariche ufficiali, e a volte, oppositore liberale. Tra essi,
si ricorda Alexandr Sergueïévitch Stroganof (Stroganov),
grande amatore d’arte, protettore di artisti e collezionista,
presidente dell’Accademia Nazionale delle Belle Arti.
La famiglia Stroganov (Stroganoff) diventa via via sempre più
potente al punto che arriva a battere moneta in proprio. È
risaputo che lo stesso zar si vede costretto a contrarre debito
con la famiglia Stroganof (Stroganov), che è divenuta una
potenza temuta in tutta Europa anche per le sue manovre finanziarie.
Dopo la lunga parentesi comunista, gli eredi della famiglia Stroganof
(Stroganov) hanno costituito una Fondazione Stroganov (Stroganoff),
incaricata della salvaguardia e restauro del palazzo e del recupero
delle collezioni di famiglia (www.stroganoff.org)
LA BISTECCA STROGANOFF (STROGANOV)
Conosciuta
anche come filetto Stroganov o Strogoff, , Befstroganov o beef Stroganov
o Strogonof, è una famosa ricetta russa
che prende il nome dalla nobile famiglia Stroganof (Stroganov).
Si racconta infatti che il conte Grigori Aleksandrovic Stroganoff
(Stroganov), non soltanto bravo diplomatico, ma famoso buongustaio,
in età avanzata aveva perso tanti denti e non era più
in grado di mangiare la bistecca.
Allora il suo cuoco inventò un piatto, la parte principale
era vitello tagliato a strisce fine, al fine di facilitare la masticazione
del suo padrone. Così nacque il filetto Stroganov o Strogoff,
, Befstroganov o beef Stroganov o Strogonof .
Ingredienti per 4 persone:
200 gr di burro,
4 cucchiai d'olio,
2 cipolle,
500 gr di funghi coltivati,
800 gr di filetto di manzo,
2 cucchiaini di senape in polvere,
2 cucchiaini di zucchero,
1/2 l di panna acida,
sale,
pepe.
Preparazione
Tagliate a piccole fettine con il coltello 600 gr di filetto di
bue. Sciogliete in una padella abbondante burro e poi fatele saltare
a fuoco vivo per 1 minuto, se siete crudisti, o per 3 minuti, se
siete degli sventurati che amano la carne molto cotta. Toglietelo
dalla padella e tenetelo al caldo. Unite al fondo di cottura 300
gr di funghi tagliati sottili, la ricetta dice champignon ma van
bene tutti, e fateli saltare a fuoco vivo aggiungendo anche 200
gr di cetrioli piccoli, pelati, tagliati a fettine e spurgati, cioè
messi a scolare per 1 ora in un passino spolverizzati di sale fino
e poi sciacquati. Dopo 2 minuti unite un quartino di panna da montare
e il succo di mezzo limone. Fate addensare, rimettete la carne,
regolate di sale e di pepe e servite spolverizzando con prezzemolo
tritato.
La ricetta originale richiede panna acida, che si trova solo in
Russia, per cui in mancanza va bene anche panna fresca e limone.
Poi si dovrebbe usare la testa di filetto di bue, privata di tutte
i terminali nervosi, ma tant’è, con il normale filetto
si fa meno fatica. Un piatto molto buono che piace a tutti, ignorate
le prefiche contro l’uso della panna in cucina: qui va più
che bene. I trucchi perché venga bene sono tre: la carne
deve essere veramente sottile, la cottura veramente rapida e i cetrioli
veramente piccoli e ben spurgati.
Una nota. In una infinità di ricette c’è scritto:
togliete e tenete in caldo. Ma come si fa nelle cucine di oggi,
a casa? Si fa che vi dotate di un contenitore in teflon con il coperchio.
Prima scaldate il forno a 60 gradi e poi spegnetelo. Quando levate
l’ingrediente mettetelo nel contenitore, chiudetelo e conservatelo
nel forno spento per il tempo previsto. Mi raccomando con il coperchio,
altrimenti asciuga troppo.
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