LA
LETTERATURA RUSSA
La cultura è lo specchio della storia dei popoli che la
producono. La Russia, per la sua configurazione e dislocazione geografica,
è da sempre stata il territorio di incontro e confronto tra
culture di origine asiatica e culture occidentali. E dal mischiarsi
di esse con gli elementi della cultura locale che nasce quella che
noi oggi conosciamo come la letteratura russa. E questa la
costante di tutta la storia culturale russa; al di là delle
mode legate ai vari periodi di trasformazione della
realtà politica ed economica della Russia cè
sempre il modo in cui esse vengono assorbite e reinterpretate dallintelighentzia
russa, dal loro modo di essere e pensare. Eimpossibile comprendere
lopera di Tolstoij senza aver sentito il significato dello
scorrere del tempo durante il lungo, interminabile inverno russo.
Il senso di fatalità e di tragedia che più o meno
apertamente caratterizza tutta la grande letteratura russa può
essere compreso solo collocando luomo in un ambiente che lo
sovrasta con la sua immensità e durezza.
Tra i grandi di
Russia, pochi sono quelli che vengono ricordati dai posteri come
meritevoli di memoria; il successore tende a cancellare o negare
ciò che ha lasciato il predecessore. Durante la vita di uno
zar o di un presidente vengono eretti molti monumenti, ma, al momento
della sua morte, viene messo un impegno altrettanto grande per distruggerli.
Questo è il percorso da fare per comprendere la complessità
ed originalità della cultura russa. I grandi scrittori e
poeti furono tali perché interpretarono da russi i temi più
rilevanti della cultura mondiale. Non può esserci Delitto
e Castigo senza il senso di tragedia dellesistenza dellintellettuale
russo Dostoevskij.
E un viaggio a San Pietroburgo offre la possibilità di scoprire
personalmente la città che più di tutte ha ispirato,
tra odio e amore, i più famosi scrittori e poeti russi. Si
può passeggiare per la Nevskij Prospekt seguendo le orme
dei personaggi di Gogol o ritrovarsi nella Sennaya Ploshad in cerca
dei luoghi dei romanzi di Dostoievski
Letture consigliate
Perché non leggere qualcosa prima di partire per San Pietroburgo?
Carne da macello di Philip Kerr (Passigli, Firenze 2000)
Nel caos che segue il crollo del vecchio regime, l'ispettore Evgenij
Ivanovich Grushko, il miglior investigatore del Dipartimento Investigativo
Centrale di San Pietroburgo, è impegnato nella lotta alla
Mafia.
Delitto e castigo di Fedor Dostoevskij (Mondadori, Milano
2005) Il romanzo che meglio descrive lessenza si San Pietroburgo.
Lo studente povero Raskolnikov decide di migliorare la propria condizione
uccidendo una vecchia usuraia, ritenendola una semplice parassita
della società. Ma non tutto è semplice come sembra
Ermitage. San Pietroburgo a cura di Alessandra Fregolent
(Mondadori, Milano 2003) Descrive con immagini e schede una delle
pinacoteche più importanti e ricche del mondo.
Guerra e pace di Lev Tolstoij (Garzanti, Milano 2003) La
più grande epopea narrativa di tutti i tempi. Sullo sfondo
della crisi e delle guerre europee dell'ottocento, gli intrecci
di due famiglie aristocratiche russe.
I ragazzi di San Pietroburgo di Sergej Bolmat (Rizzoli, Milano
2003) Un romanzo ambientato nella nuova Russia, tra regolamenti
di conti mafiosi e storie d'amore.
Il bottone di Puskin di Serena Vitale (Adelphi, 2000) Uno
straordinario saggio-biografia che si legge come un giallo.
Il cavaliere di bronzo di Alexander Puskin (Raffaelli Editore,
Rimini 2000) Nel grandioso poema epico di Puskin la statua di Pietro
il Grande prende vita dopo una disastrosa alluvione che rischia
di spazzare via la città.
Il maestro di Pietroburgo di J. M. Coetzee (Donzelli, Roma
2003) Un omaggio che Coetzee, grande autore sudafricano vincitore
del premio Nobel per la letteratura, rivolge a Dostoevskij, riferimento
ancora oggi imprescindibile per molti scrittori.
La casa di Puskin di Andrei Bitov ( Serra & Riva, Milano
1988) La ricerca di unidentità personale in un paese
in cui lindividualismo è messo al bando. Il capolavoro
di Bitov, scritto negli anni 60, è considerato uno
dei migliori romanzi sovietici.
Pietroburgo e l'Italia 1750-1850. Il genio italiano in Russia (Skira, Milano 2003) In occasione del trecentesimo anno dalla fondazione
della città, un'esaustiva panoramica della presenza creativa
dell'Italia nella storia di San Pietroburgo. Sono ricordati i grandi
architetti e i pittori italiani che hanno contribuito, tra la seconda
metà del Settecento e la prima dell'Ottocento, a dare un
volto nuovo alla città.
Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol (Mondadori,
Milano 2004) La stupenda descrizione che Gogol dà di
San Pietroburgo in molti racconti di questa raccolta sono un invito
ad approfondire lopera del grande scrittore.
Russi. Se li conosci non li eviti di Paul Bilton (Edizioni
Sonda, Casale Monferrato 2000; collana 'Le Guide xenofobe') Spiega
chi sono, come ragionano, cosa amano e cosa detestano i Russi. È
una guida 'antropologica' semiseria, con uno scopo serissimo: prevenire
e curare qualsiasi forma di xenofobia.
San Pietroburgo di Claudia Sugliano (White Star, Vercelli
2002; collana 'I luoghi e la storia') Un bel volume fotografico.
San Pietroburgo. Da Puskin a Brodskij, storia di una capitale
culturale di Solomon Volkov (Mondadori, Milano 2003) Attraverso
i ritratti delle grandi personalità che vi hanno vissuto,
l'autore traccia la storia di San Pietroburgo, una delle città
più belle e affascinanti del mondo.
Storia della letteratura russa di Ettore Lo Gatto (Sansoni,
Firenze 2000) Un lungo e affascinante viaggio attraverso l'immenso
continente letterario russo, realizzato con rigoroso approfondimento
tematico. Un prezioso strumento di studio, di cultura e informazione
Storia della Russia di Nicholas V. Riasanovsky (Bompiani,
Milano 2001) Si tratta di un ottimo compendio, che presenta gli
eventi fino al 1992.
Letteratura
russa moderna
La scrittura in russo moderno si afferma solo nel XVII secolo. Se
ne considera punto di partenza l'autobiografia del pope Avvakoum (moscovita, vescovo tradizionalista morto nel 1682, martire dei
conflitti religiosi scatenati dallo zar Pietro il Grande).
Ma il fatto è che sotto l'influenza di Pietro I il paese si
occidentalizza. L'uso del russo è facilitato dalla riforma
dell'alfabeto e questo consente l'accesso alla cultura ad un maggior
numero di persone, che trova assai apprezzabile l'idea di utilizzare
una lingua profana per la letteratura (cioè per la cultura
profana).
La prima generazione letteraria russa compare all'inizio del XVIII
secolo, ed è rappresentata da autori come Antioch Dmitrevic
Kantemir (Costantinopoli 1708 - Parigi 1744), Vasilij Kirillovic
Tredjakovskij (Astrakan 1703 - San Pietroburgo 1768) e Mikhail Lomonossov (1711 - 1765, poeta e scienziato, fondatore nel 1755 a Mosca della
più grande e antica università russa).
Gavril Romanovic Derzhavin (1743-1816) per la poesia, Nikolaj Karamzin (1766-1826) e Alexandr Radichtchev (1749-1802) per la prosa, Aleksandr
Petrovic Sumarokov (San Pietroburgo 1717 - Mosca 1777) e Denis Fonvizin
(1746-1792), per il teatro, sono coloro che inaugurano generi letterari
fino ad allora inesistenti.
All'inizio del XIX secolo, il Romanticismo vede sbocciare una generazione
di grandi talenti, con Alexander Pukin, Mikhail Lermontov e Fëdor Tjutcev.
Questo sarà il secolo d'oro della letteratura russa, e in
particolare del romanzo, con Dostoevskij, Gogol', Goncharov, Leskov,
Michail Saltykov-Scedrin, Tolstoj, Turgenev.
Parallelamente si sviluppano gli altri generi letterati, con il
favolista Ivan Krylov, i poeti Evgenij Abramovic Baratynskij, Konstantin
Nikolaevic Batjuskov, Nikolaj Nekrasov, Aleksej Konstantinovic Tolstoj,
Fëdor Tjutcev e Afanasij Afanasevic Fet-Sensin, e il collettivo
satirico Kosma Prutkov.
Anton Cechov produce insieme un'opera teatrale essenziale ma anche
una serie di racconti brevi che ne fa uno degli autori russofoni
più significativi.
L'inizio del XX secolo vede una vivace attività in campo
poetico e la fioritura di molte tendenze, dal simbolismo al finitismo al futurismo. Molti poeti partecipano a questa nuova età
dell'oro: Anna Achmatova, Innocent Annenski, Andrej Belyj, Alexandr
Blok, Valerij Jakovlevic Brjusov, Marina Ivanovna Cvetaeva, Sergej
Aleksandrovic Esenin , Nicolaj Stepanovic Gumilëv, Daniil Harms,
Vélimir Khlebnikov, Osip Mandel'stam, Vladimir Majakovskij,
Boris Pasternak, Fëdor Sologub o Maximilien Volochine.
Letteratura sovietica russofona
La creazione dell'URSS e del regime socialista crea nella letteratura
nazionale la corrente del realismo socialista. La teoria era semplice:
si trattava di utilizzare il talento degli scrittori per magnificare
i meriti e i successi del regime e supportare la propaganda ufficiale.
Il regime si occupava di organizzare la vita letteraria e di orientarne
i temi attraverso l'Unione degli scrittori, che dipendeva direttamente
dal commissario politico Andrej Zdanov.
Molto rapidamente gli scrittori refrattari furono costretti all'esilio,
alla prigione o al campo di concentramento, come Osip Mandelstam,
o più semplicemente giustiziati, come Nicolaj Stepanovic
Gumilëv.
Il poeta futurista Vladimir Majakovskij e Marina Cvetaeva scelsero
il suicidio. Altri, come Mikhail Bulgakov, Boris Pasternak, Andrej
Platonovic Platonov, Isaak Babel o Vassili Grossman continuarono
il loro lavoro di romanzieri clandestinamente o pubblicando nel
samizdat (editoria clandestina artigianale). I fratelli Serapion
insistono sul diritto di creare una letteratura politica senza ingerenze
del governo, diritto che viene negato. Ugualmente vietata è
l'arte sperimentale degli Oberiu.
Gli autori in esilio, come Ivan Alekseevic Bunin, premio Nobel 1933
per la letteratura, Aleksandr Ivanovic Kuprin, Andrej Belyj o Vladimir
Vladimirovich Nabokov riuscirono a vivere del loro lavoro e mantennero
la propria libertà creativa, ma non riuscirono a raggiungere
il pubblico russo se non attraverso il samizdat.
Nell'URSS del dopo Stalin, il realismo socialista rimane l'unico
stile letterario autorizzato, ma gli autori che pubblicano nel samizdat
sono un po' più liberi. Soprattutto, possono vivere del loro
lavoro e temono meno la repressione e l'internamento. Il premio
Nobel Aleksandr Isaevich Solzhenitsyn riesce perfino, nel samizdat,
a parlare dei gulag. Mikhail Bulgakov e Varlam Shalamov sono pubblicati
ufficialmente sotto Kruscev, mentre Vénédict Erofeiev
continua a pubblicare nel samizdat.
Nel periodo del declino dell'impero sovietico i russi emigrati ricevono
in Occidente grandi riconoscimenti, come Sergej Dovlatov, che pubblica
negli USA, o il premio Nobel Josif Brodskij. In URSS la loro opera
era conosciuta solo attraverso il samizdat.
Letteratura
russa contemporanea
Alla fine del XX secolo la letteratura russa attraversa una delicata
fase di rinascita, per risorgere dall'inaridimento provocato da
decenni di comunismo.
I bisogni di questo periodo sono di due tipi: formare e scoprire
nuovi talenti e creare un'industria editoriale libera in Russia.
Pochi scrittori, come Viktor Pelevin o Vladimir Sorokine, riescono
ad emergere. Le case editrici pubblicano opere censurate durante
il periodo comunista o conosciute solo per samizdat.
La gallina dalle uova d'oro dell'editoria russa è, come del
resto dappertutto, la letteratura poliziesca. Grande successo hanno
i romanzi giallo-neri (che in Francia si chiamano polars) pieni
di ironia di Daria Dontsova: i 50 romanzi che ha scritto finora
sono stati venduti in milioni di copie e sono tradotti in molti
paesi europei.
All'inizio del XXI secolo la domanda del pubblico russo è
fortemente cresciuta, in quantità e in qualità. L'industria
editoriale è quindi costretta a rispondere alla domanda dei
propri clienti cercando - e pagando - nuovi talenti letterari. Cresce
il numero delle case editrici e le tirature.
Alcuni critici letterari hanno visto nel romanzo Una saga moscovita
(in russo Moskovskaya saga) di Vassili Axionov, un'epopea russa
che racconta la penosa sopravvivenza della famiglia Gradov sotto
lo stalinismo, un nuovo Dottor Zivago.
Un certo numero di scrittori russi sono ormai popolari in Europa
e nel Nordamerica, come Tatiana Tolstaja (la figlia di Tolstoj)
o Ljudmila Ulitskaja. I gialli di Boris Akunin con il suo personaggio
Eraste Fandorin (in Italia pubblicato da Frassinelli) sono pubblicati
in Europa e in Nordamerica. Alexandra Marinina, la maggiore scrittrice
russa di polizieschi, è riuscita ad esportare i propri libri
in Europa ed ha avuto un gran successo in Germania.
Anche la letteratura più tradizionale dà nuovi frutti
con autori provenienti da regioni remote, come Nina Gorlanova, di
Perm (Urali), con le sue storie sulle difficoltà quotidiane
e le gioie degli intellettuali di provincia, o ancora Yuri Rytkheu
di Choukotka (nel nord est della Siberia), che racconta i problemi
identitari del suo popolo, i Ciukci.
In questa sezione troverete le biografie di alcuni tra i più
importanti scrittori russi, che hanno vissuto proprio a San Pietroburgo,
amandola e odiandola.
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