Samarcanda può senza dubbio essere paragonata alle più antiche e mitiche città della terra, tanto la sua storia è antica e ricca di cultura. Ha fatto parte di molti imperi, ha visto di passaggio di innumereoli etnie, è stata lo scenario di parecchie battaglie.
Fondata circa nel 700 a.C., col nome di Marakanda era già capitale della Satrapia della Sogdiana sotto gli Achemenidi di Persia quando Alessandro Magno la conquistò nel 329 a.c.. Nei secoli successivi fino al 13° la città passò da un impero all'altro: dai Turchi gli Arabi, dai Persiani sassanidi ai Turchi karakhanidi e selgiuchidi, dai Mongoli karakitay agli scià della Corasmia. Sotto l'Impero Sasanide di Persia, Samarcanda rifiorì e diventò una delle città maggiori dell'Impero, con una popolazione che toccò un milione di abitanti, ben tre volte di più degli attuali 350 mila. Successivamente Ia città conobbe l'invasione araba, (conquistata nel 712 d.C.) con relativa conversione all'Islam della sua popolazione, che praticava fino ad allora il culto dello Zoroastrismo. La religione musulmana è ancora quella attualmente professata a Samarcanda ed in tutto l'Uzbekistan.
Nel 1220 il suo sviluppo subì un brusco arresto, a causa dell'invasione e della distruzione operata dai Mongoli di Gengis Khan, in piena avanzata verso occidente. Gengis-khan diede l'ordine di sterminare chiunque opponesse resistenza, risparmiando solo scienziati, architetti, artigiani e tutti coloro che per le loro competenze potessero essere utili al funzionamento dell'impero. Ma l'impero mongolo presto cominciò a sgretolarsi in quanto troppo vasto per restare unito. Fu allora che saltò alla ribalta Timur lo zoppo o Tamerlano che, nel 1386, si lanciò in una spettacolare campagna durata ben nove anni, e sconfisse Changhatai, secondogenito di Gengis-Khan, occupando gli attuali Iran, Iraq, Turchia orientale, la regione del Caucaso e tutta l'attuale Asia Centrale.
Sotto Tamerlano la città rifiorì, divenendo capitale di un impero che si sarebbe esteso dall'India alla Turchia. Per 35 anni la città fu ricostruita e fu piena di cantieri con artigiani e architetti provenienti dalle regioni più disparate dell'impero, autentica babele di paesi e culture molto diverse le une dalle altre. Samarcanda divenne pertanto il polo di attrazione di arti, usanze, poeti, scrittori, architetti, artisti che contribuirono a farla divenire praticamente la più bella città del mondo di quei tempi, ricca come era di tesori, mausolei, moschee e madrase che ancora oggi caratterizzano il profilo della città, come la videro per secoli i viaggiatori europei.
Ulteriore sviluppo, soprattutto in campo culturale, Samarcanda conobbe sotto il regno di Ulugh Beg, nipote di Tamerlano, che governò per ben 40 anni. A lui si deve la creazione di varie scuole scientifiche dedite allo studio della matematica e dell'astronomia, nonché la costruzione di un grande osservatorio astronomico.
Nel XVI secolo gli Uzbeki spostarono la capitale a Bukhara e Samarcanda iniziò un lento declino, accelerato dal ridimensionamento della Via della Seta come rotta commerciale delle spezie, dai frequenti terremoti e dallo spopolamento. Dopo l'assalto dei Persiani guidati da Nadir Shah, la città fu pressocchè abbandonata nel XVIII secolo.
Nel 1868, la città entrò a far parte dell'Impero russo, essendo stata conquistata dal colonnello A.K. Abramov, divenendo successivamente capitale del Turkestan russo. Fu raggiunta dalla ferrovia trans-caspica nel 1888, che non poco contribuì al suo sviluppo economico. Divenne capitale dell'Uzbekistan sovietico dal 1925 fino al 1930.
Ai nostri giorni la città si presenta come una tranquilla città di provincia, capoluogo della regione omonima.
Samarcanda ed il suo mito sopraivino comunque nei secoli e si possono respirare ancora oggi. |