IL SOLE 24 ORE
Il quotidiano economico Il Sole 24 Ore ha dedicato di recente notevole
attenzione agli investimenti immobiliari a San Pietroburgo Di seguito
alcuni articoli che illustrano bene l'interesse crescente e le prospettive
di questi investimenti.
23/07/2005
San Pietroburgo da 8mila €/mq
- Il mercato immobiliare di San Pietroburgo sta conoscendo una fase
di grandi richieste, anche per appartamenti di lusso sebbene l'offerta
su questo fronte sia carente. Per il mercato d'elite la zona più
interessante è il distretto centrale con il cosiddetto triangolo
d'oro. Gli affitti per proprietà di lusso - con finiture
di pregio, idromassaggio e sauna - arrivano anche a 5mila dollari
al mese mentre i prezzi al mq viaggiano sui 7mila $. Sul lungofiume
Dvortsovaya si è registrata una delle transazioni più
elevate: 8.500 dollari al mq. I russi puntano anche sulle zone limitrofe
al centro storico dove i prezzi scendono a 2-5mila. In particolare
le Isole Krestovsky e Kamenny (sull'isola Kamenny vi è anche
il Consolato della Danimarca) e la zona Petrogradskaya e l'isola
Vasilyevsky.
07/01/2006
Rendimenti tra il 10 e il 15% annuo
Se gli investitori stranieri non mancano, gli italiani che da qualche
tempo cercano di comprare appartamenti da mettere a reddito a San
Pietroburgo sono in continuo aumento. Anche per questo motivo Unioncasa
ha aperto una sede qui. «Una delle motivazioni d'acquisto
è la successiva locazione dell'appartamento - spiegano -
con un rendimento compreso tra il 10 e il 15%. Le case in centro,
una volta ristrutturate, vengono affittate solitamente a stranieri
e ci sono agenzie che si occupano del property management, riscuotendo
i canoni e intervenendo 24 ore su 24 per eventuali emergenze».
Il costo è normalmente pari al 10% del canone mensile. «Al
rendimento da locazione va poi aggiunta - spiegano da Unioncasa
- la rivalutazione in conto capitale». Che negli ultimi anni
non è stata cosa di poco conto. «Prima della crisi
del '98 quello che oggi costa in media 3mila $/mq costava circa
1.900 $ - spiega un agente immobiliare -. Poi, con la crisi, è
sceso anche a 800-900 $. La risalita è iniziata verso il
2001-2002 e fino al maggio scorso non si è più fermata.
Ora direi che i prezzi si sono stabilizzati e si vedranno leggeri
aumenti solo in centro». Ma quanto costa comprare? A San Pietroburgo
ci sono circa 5mila agenzie immobiliari e le commissioni sono estremamente
variabili, spesso per gli stranieri si sovrappongono quelle di diversi
intermediari. «Noi chiediamo il 5% all'acquirente - spiegano
da una agenzia immobiliare - e pensiamo a tutte le verifiche. Al
notaio va poi circa l'1% del valore catastale (ben diverso da quello
di mercato, ndr). Non ci sono restrizioni per gli stranieri nell'acquisto
di proprietà residenziali».
Oltre agli appartamenti, un investimento molto richiesto è
l'acquisto di stabili da adibire a piccoli hotel o bed & breakfast.
«Normalmente si tratta di strutture da 4 a 20 stanze - di
vario livello qualitativo. L'occupazione media varia dal 50% al
70% annuo e il rendimento annuo è tra il 20 e il 35%. Ma
aprire questo tipo di strutture non è una questione semplice,
bisogna armarsi di pazienza e affidarsi ad agenzie specializzate».
Tra i vari pericoli da aggirare va segnalato quello dell'acquisto
di stabili decadenti, che non siano mai stati oggetto della cosiddetta
capital renovation ("kapitalny remont"). Non solo questi
stabili hanno problemi di sistemi elettrici e strutturali, ma se
le autorità decidono di rinnovare l'edificio possono obbligare
tutti gli inquilini a trasferirsi altrove, talvolta anche per diversi
anni.
Evelina Marchesini
07/01/2006
In centro con 3mila dollari/mq
Facendo un paragone, sarebbe come comprare un appartamento panoramico
in corso Vittorio Emanuele a Milano, in uno stabile appena rimesso
a nuovo. L'appartamento che abbiamo visitato - uno dei molti, ma
forse l'icona del real estate da tenere d'occhio a San Pietroburgo
- si trova sulla Nevskij Prospekt, la via dello shopping di lusso,
proprio nella prima parte, di fronte al famoso palazzo Stroganov.
Non c'è ascensore (ma c'è la predisposizione) e si
deve salire al quinto e ultimo piano. Dalle parti comuni, ristrutturate
e con un grande scalone con ringhiere in ferro battuto, a quelle
private è un salto all'indietro ai tempi della vecchia Urss:
la povertà di chi ci vive parla da sola. I pavimenti non
sono livellati e sono coperti di linoleum consumato, le pareti sconnesse
e scrostate, gli infissi d'altri tempi, niente mobili, un materasso
buttato per terra, un fornellino da campo appoggiato su una cassetta
al posto della cucina, un boiler per l'acqua calda con fiamma a
vista e delle dimensioni adatte a un puffo. «Sì, è
tutto da rifare e anche le pareti possono essere spostate - ci spiega
un agente immobiliare - ma va immaginato ristrutturato». Sono
77 mq reali e il prezzo è di 220mila dollari, vale a dire
più o meno 2.400 euro al mq. E per ristrutturarlo quanto
si spende? «Da 35mila a 50mila dollari, a seconda delle rifiniture
che si scelgono». Il rischio Paese pesa ancora molto sulla
Russia, a differenza degli altri mercati dei Paesi dell'Est entrati
nella Ue, ma San Pietroburgo ha il vantaggio di costare circa due
volte meno di Mosca. «I prezzi variano molto - spiega Paul
May, americano trapiantato qui, manager di City Realty -. Si possono
calcolare circa 3mila $/mq per appartamenti ristrutturati in centro
con finestre sulla facciata principale dell'edificio fino a 5mila
se la vista è sui famosi canali o su monumenti storici».
Stiamo parlando del cosiddetto "triangolo d'oro", che
ha come fulcro la Nevskij Prospekt. Ma la variabilità è
molto marcata. Uno stesso stabile può nascondere realtà
completamente diverse: ci sono ancora gli appartamenti "comunitari",
eredità dello stile sovietico, ci sono quelli che si affacciano
sui cortili bui (la variante del "dvor" chiamata "kolodet"),
ci sono quelli occupati da inquilini che non vogliono andarsene.
E attenzione va prestata alla presenza di categorie "protette",
come i bambini, che hanno diritto a particolari tutele.
Evelina Marchesini
07/01/2006
Lusso a San Pietroburgo
Si chiamano "dvor" e più di ogni altro elemento
fanno la differenza nella qualità degli edifici. Il "dvor",
ovvero cortile interno, il più famoso di San Pietroburgo
è all'interno del Grand Hotel Europe: coperto da un tetto
di cristallo, riscaldato, saturato dagli effluvi di tè e
pasticcini, inondato dalle note di un'arpa suonata da giovani russe
in abito lungo, ha ospitato i famosi e i potenti della terra ed
è uno dei luoghi privilegiati per parlare d'affari in questa
città in cui i ricchi sono ricchi davvero e il business si
misura con rendimenti a doppia cifra.
A San Pietroburgo siamo venuti a toccare con mano la febbre da investimenti
immobiliari che molti lettori, imprenditori per lo più, ci
hanno segnalato. E di imprenditori italiani alla ricerca di appartamenti
in cui investire ne abbiamo trovati davvero. Ma non si può
capire la complessità di questa città - la quarta
più grande d'Europa, con circa 4,6 milioni di abitanti -
senza abbracciarne le mille facce e contraddizioni.
Dall'areoporto al centro, percorrendo la lunghissima Moskovskiy
prospekt ormai contagiata dalle luci del consumismo, si alternano
enormi caseggiati popolari e bei palazzi d'epoca, ma soprattutto
può capitare di restare allibiti davanti a limousine bianche
lunghe 11 metri che si danno il cambio con vecchie Lada incidentate
occupate da guidatori intabarrati in sciarpa e cappello. Sono molti
gli abitanti che non ce la fanno a sbarcare il lunario e nel fascino
del paesaggio invernale imbiancato gli anziani seduti per strada
chiedono elemosina ai turisti e ai benestanti. L'ultima tendenza?
Per gli arricchiti, che i soldi evidentemente li hanno fatti con
facilità, ordinare "hammer" (le grandi jeep della
guerra dell'Irak) personalizzati e trasformati in lunghe limousine,
ma c'è anche - ci suggeriscono - la corsa all'acquisto di
sanitari d'oro. «A Natale so per certo che sono andati a ruba
rubinetti d'oro da 30mila dollari», dice Valery (il cognome
preferisce non pubblicizzarlo), tra i pochi a parlare quattro lingue
oltre al russo, alle spalle una guerra in Angola e nel presente
un figlio che studia informatica in un'università canadese.
«La cosa incredibile è che la Russia è un Paese
ricchissimo - continua - e potremmo stare moderatamente bene tutti,
ma ciò non è mai successo nella nostra storia e forse
non accadrà mai».
Il mercato immobiliare, dopo la pesante crisi finanziaria del 1998,
è letteralmente esploso (si vedano gli altri articoli in
questa pagina), ma i prezzi sono ancora di due volte-una volta e
mezza più bassi che a Mosca. E gli edifici decisamente più
belli. Molti sono stati ristrutturati in occasione del 300esimo
anniversario della fondazione della città, nel 2003. San
Pietroburgo è stata fondata nel 1703 dallo Zar Pietro il
Grande, come finestra della Russia sull'Europa, e la maggior parte
dei suoi architetti furono europei, molti italiani. Come Rastrelli
padre e figlio, creatori del famoso Palazzo d'Inverno, o come Carlo
Rossi che, oltre a dare la conformazione finale alla Piazza del
Palazzo, è anche autore della storica facciata del Grand
Hotel Europe.
I MUST
Dal caviale al balletto russo del Mariinsky
- San Pietroburgo, da alcuni chiamata anche la Venezia del Nord
per i suoi canali (scenograficamente ghiacciati nella stagione invernale)
e le isole, è un concentrato di musei, palazzi storici, chiese
e teatri e il solo Ermitage ospita un tale numero di opere che una
visita dedicando un minuto a ognuna di esse richiederebbe 15 anni
per 8 ore al giorno. Capi di Stato, ministri, star dello spettacolo
e dello sport, statisti, direttori d'orchestra e imprenditori visitano
regolarmente San Pietroburgo, e si può banalmente affermare
che due siano i suoi "simboli" irrinunciabili: il balletto
russo e il caviale.
L'icona del primo è sicuramente il Teatro Mariinsky, che
sforna tuttora stelle della danza ed è un vero tempio per
gli appassionati. Una serata al Mariinsky è una vera esperienza
culturale. A San Pietroburgo la musica, la danza e il balletto non
sono svaghi d'élite, ma pane quotidiano della gente comune.
A teatro vanno le nonne con le nipoti, intere famiglie, adolescenti
in jeans e gli unici in mise eleganti sono i turisti e le bambine
appassionate di danza, avvolte in cangianti abitini lunghi. Per
i prossimi mesi vale la pena segnalare la II edizione del Maslenitsa
Festival (importante festa folkloristica della tradizione russa)
al Teatro Mariinsky dal 27 febbraio al 5 marzo e, dal 16 al 26 marzo,
il VI Festival del Balletto.
Quanto al caviale, oltre ai caviar bar e ai ristoranti di lusso,
un'alternativa molto più economica può essere un piccolo
chiosco, il chiosco Teremok, sulla Bol'saja Konjusennaja, una laterale
della Nevskij Prospekt.
Quanto ai collegamenti, Alitalia ha introdotto un volo diretto da
Milano Malpensa a San Pietroburgo, a partire da 392,14 euro (tasse
incluse).
Evelina Marchesini
31/01/2006
Piace sempre di più la seconda casa all'estero
La passione per il mattone degli italiani non conosce confini
geografici: anche il 2005 è stato un anno record per gli
acquisti di immobili all'estero da parte delle famiglie italiane.
Sono stati 18.900 gli immobili residenziali acquistati dai nostri
connazionali oltrefrontiera, contro i 16.550 acquistati nel 2004.
Si tratta di un aumento su base annua pari al 14,2 per cento, massimo
storico dall'inizio di rilevazione degli acquisti italiani all'estero,
nel 1991.
Le motivazioni che spingono gli italiani ad acquistare casa oltrefrontiera
sono invariate: propensione a investire nel settore immobiliare,
considerato più sicuro rispetto agli investimenti finanziari,
ricerca di immobili di qualità a prezzi contenuti, quasi
impossibili da trovare in Italia.
La situazione è ovviamente molto differente da Paese a Paese,
ma vi sono anche forti segmentazioni relative ai singoli mercati
nazionali. In Francia, ad esempio, è in aumento la percentuale
di famiglie italiane che acquista casa a Parigi, mentre è
in forte calo la Costa Azzurra, anche perché le quotazioni
non sono inferiori alle località turistiche italiane.
In lieve calo anche il flusso di acquisti immobiliari da parte degli
italiani in Gran Bretagna, a causa dei prezzi elevatissimi di Londra
e dell'interesse verso nuove destinazioni. Continua ad aumentare
il flusso di acquisti verso New York, dove la larga maggioranza
degli investimenti è di tipo speculativo.
Tra i Paesi del Mediterraneo, la Spagna ha registrato l'incremento
maggiore e ormai concentra il 15 per cento degli acquisti da parte
delle famiglie italiane. La seconda parte del 2005 ha evidenziato
un interesse nascente verso la Turchia. Cala invece la propensione
ad acquistare casa in Kenya.
In aumento la domanda verso zone caratterizzate da una forte possibilità
di rivalutazione, quali Mosca, San Pietroburgo e l'Estremo Oriente,
dove la crescita economica ed edilizia ha un ritmo decisamente superiore
rispetto a quello realizzato dal mondo occidentale. In Cina, l'interesse
dei potenziali investitori si concentra su Shanghai.
IL TREND: 18.900 Sono gli immobili esteri acquistati dagli italiani
nel 2005, cresciuti del 14,2% in un anno
Paola Gianasso
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