TASSE IMMOBILIARI

Uno dei motivi di convenienza dell'investimento immobiliare in Russia è il pressocchè inesistente regime di tassazione sugli immobili. Ancora vani risultano i tentativi del Governo federale di colpire i redditi immobiliari, come si evince dal seguente articolo

La tassa sull’immobile in Russia
Rivista "Kvartira, dacha, offis"

In Russia esiste una tassa sull’immobile per le persone fisiche. Ma a causa dei bassi redditi della maggior parte della popolazione, l’aliquota è insignificante (meno di 0,025%).
Ma è anche vero che, sfruttando questo sistema, anche gli alloggi di lusso vengono tassati veramente poco.
Non bisogna dimenticare che in Russia esiste un vecchio sistema di valutazione degli immobili, che è poi quello ufficiale, completamente diverso rispetto al sistema di valutazione del mercato. Il valore assegnato all’immobile da parte dell’Ufficio dell’Inventario Tecnico (BTI - Bureau Tekniceskoe Inventarisazi) è più basso rispetto al valore di mercato. I cittadini, naturalmente, pagano le tasse secondo il valore ufficiale.
Da ormai parecchi anni il governo sta cercando di apportare modifiche al sistema di valutazione e di tassazione degli immobili.
Legalizzare il valore di mercato non è favorevole né per l’acquirente (per non dichiarare i redditi reali), né per il venditore (per non pagare l’imposta sui redditi) né per l’agenzia immobiliare (chi può credere che dalla vendita di un appartamento di 200.000$, l’agenzia ha preteso solo uno 0,01% di commissioni, quando in realtà ne prendono almeno il 5-9%?).
Quindi l’intenzione iniziale era quella di conservare l’aliquota attuale, ma ammettere il sistema di valutazione del mercato immobiliare. Queste misure avrebbero potuto portare alla crescita della di tassa di 60 volte! I pensionati e i ceti meno abbienti, che hanno però appartamenti in centro, non potrebbero pagare queste imposte e si vedrebbero costretti a vendere a chi non ha di questi problemi economici. Si andrebbe incontro a una rivoluzione sociale…
Ad ogni modo, aumentare l’aliquota è possibile. Hanno pensato di portarla al 2%, come in Europa. E si sono trovati d’accordo sull’esigenza di creare un istituto statale che se ne occupi (per il momento ne esistono solo privati).
Ma poiché, per ora, un’aliquota del 2% e’ irreale, il Ministero delle Finanze l’ha limitata all’0,1-1%. Ma in che modo si raggiungerà questo 2% ancora non è chiaro.
Forse tutti questi tentennamenti mostrano solo quanto il governo sia indeciso nell’alzare l’imposta sull’immobile per paura di agitazioni sociali che non sarebbe in grado di gestire.
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