
Tra le cittā della Via della Seta che esercitano il maggior fascino vi č sicuramente Khiva, nella regione del Koresm
La sua storia affonda nella leggenda. Si dice che, Khiva fu fondata quando Sem, figlio di Noè, scavò un pozzo in questa zona. Storicamente comunque è accertato che la città esisteva nell'VIII secolo come fortezza minore e stazione commerciale lungo la diramazione della Via della Seta in direzione del Mar Caspio e del Volga. All'inizio del XVI secolo Khiva divenne la capitale dell'impero Timuride: era famosa per un fiorente mercato degli schiavi. Nel XIX secolo, poichè la Russia non liberò la regione dal giogo dei Timuridi anche i più impavidi e coraggiosi temevano d'imbattersi in queste feroci popolazioni e affrontare la loro desertica terra.
La Khiva moderna è una strana città. Vale la pena di passeggiare per i monumenti storici. Il centro storico, a differenza di quelli di altre città centroasiatiche, è rimasto integro - ben conservato ma privo di vitalità. Anche nel bel mezzo delle fitte moschee, fra tombe, palazzi e madrase, dovrete infatti lavorare molto di fantasia per evocare la confusione, e anche la desolazione, che vi regnavano un tempo. Una sorpresa per gli occhi, dopo il blu di Samarcanda e il marrone di Bukhara, sono le piastrelle turchesi e alcune parti dell'Ichon Qala, la cittadella cintata, tuttora abitata e abbastanza trascurata da far dimenticare l'atmosfera da museo dell'intera città. Il mattino e la sera sono i momenti migliori per visitare Khiva. I luoghi turistici principali sono il minareto di Kalta Minor rivestito di piastrelle turchesi, la fortezza di Kukhna Ark, le 218 colonne lignee della moschea Juma, il palazzo Tosh-Khovli sontuosamente decorato, la madrasa di Islom Huja e il relativo minareto simile a un faro e, infine, il mausoleo di Pahlavon Mahmud, considerato il più sacro della città, decorato con piastrelle di squisita fattura. Centro storico di Khiva si entra per la porta Koch-Darvaza e ci si trova in una citta museo disabitata ma integra. Una sorpresa per gli occhi, dopo il blu di Samarkanda e il marrone di Bukhara, sono le piastrelle turchesi e alcune parti dell'Ichan-Qala.
Monumenti
Nella cittadella antica di Khiva, dichiarata patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, racchiusa da un perimetro rettangolare costituito da alte mura di mattoni, sono concentrati i principali monumenti storici

EDIFICI DI GRANDE RILIEVO STORICO E CULTURALE
Fortezza di Kun'ya (1686/88): fondata dal Khan Arang, divenne nel corso del 1800 l'importante Palazzo dove il Khan Alla Kulli riceveva delegazioni e ambasciatori in ambienti decorati di maioliche e marmi.
Medressa di Allakulihan (1834/35): adiacente alla porta est e rivolta all'entrata del mercato, è un esempio armonioso di commistione di stili di differenti epoche e rappresenta al meglio la coerenza dei diversi strati architettonici di Khiva.
Mausoleo di Said Alauddin (14° secolo): conserva intatta la sua struttura originaria.
Fortezza di Kun'ya (1686/88): fondata dal Khan Arang, divenne nel corso del 1800 l'importante Palazzo dove il Khan Alla Kulli riceveva delegazioni e ambasciatori in ambienti decorati di maioliche e marmi.
Medressa di Allakulihan (1834/35): adiacente alla porta est e rivolta all'entrata del mercato, è un esempio armonioso di commistione di stili di differenti epoche e rappresenta al meglio la coerenza dei diversi strati architettonici di Khiva.
Minareto di Kalta Minor (1855): particolare il suo rivestimento di piastrelle turchesi.
Mausoleo di Said Alauddin (14° secolo): conserva intatta la sua struttura originaria.
Altri importanti edifici storici

- Ok Mechet (la Moschea Bianca) (1832/42)
- La moschea e il minareto di Said-bay (fine XVIII - inizi XIX secolo)
- Madrasa di Kutlug-Murad-Inak (1804/12),
- Ponte e caravanserraglio di Allakulihan (XIX secolo)
- Madrasa di Abdulla Han (1865),
- Moschea e palazzo di Anush Han (1657)
- Madrasa di Muhammad Amin Han (1851/52)
- Minareto di Tura-Murat-Tur (1888)
- Madrasa di Amin Han (1871)
- Madrasa di Shirgaziz han (1718/20),
- Moschea di Boglandi (XIX secolo)
- Madrasa di Arabhan (1838)
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