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SUZDAL



Suzdal è oggi una cittadina di provincia di circa 10mila abitanti. Grazie al suo patrimonio architetturale ricco è stata la prima città russa ad essere riconosciuta come “Città museo”. Grazie a ciò, oggi possiamo ammirare tante case costruite in legno anche 100 anni fa che rispecchiano la tradizione folklorica russa. Per il suo stato di ‘città museo’, vigono delle regole: nel centro storico non è più possibile costruire case che non rispecchino la tradizione, che non siano in legno, e il cui edificio superi i 2 piani. Durante la passeggiata verso il centro, gli unici edifici che non rispecchiano questi canoni, infatti, sono edifici costruiti durante l’epoca sovietica (ad esempio la scuola).

 

Monastero di Sant’Eutimio

 

Dal XIII al XVI secolo, numerosi monasteri e chiese vennero eretti nell'insediamento, tra i quali si ricordano la Cattedrale della Natività, il Convento dell'Intercessione ed il Monastero di Nostro Salvatore e di San Eutimio. Durante la seconda guerra mondiale, a partire dal gennaio del 1943, fu trasformato in un campo di concentramento per prigionieri di guerra (campo n. 160). Vi vennero rinchiusi inizialmente soldati Italiani e Romeni, catturati i primi sul fiume Don, i secondi a nord ovest di Stalingrado, e, successivamente, militari Ungheresi. La mortalità fu molto elevata. La maggior parte dei caduti Italiani nel campo (2600 su 2800) morirono nei primi tre mesi, soprattutto a causa di una epidemia di tifo petecchiale, peggiorata dalla mancanza di cibo e dal freddo. Le condizioni migliorarono sostanzialmente a partire dal mese di aprile dello stesso anno.

 

 

Rizopolozhenskij Monastir
Si trova nella piazza dei centri amministrativi della città e di fronte alla statua di Lenin. E’ interessante dunque capire come venivano utilizzati i luoghi religiosi durante l’epoca comunista. Ad esempio, sulla facciata esteriore, sebbene cancellata, vediamo la scritta ‘kinoteatr’, ovvero cinema.
E’ uno dei più antichi monasteri della città, fondato nel 1207. Ora è un convento di monache.
I primi edifici del monastero erano di legno, ma come possiamo immaginare, nessuno di essi è pervenuto a noi. L’ampio perimetro è dovuto al fatto che in passato fino a metà 700, accanto a questo monastero ce n’era un altro, il monastero della Trinità e al suo interno una splendida cattedrale (della Trinità) che oggi non vediamo più in quanto è stata fatta esplodere negli anni 30.
Agli inizi del 19 secolo venne eretto l’imponente campanile di 72 metri, in onore della vittoria contro Napoleone.
L’ultimo edificio costruito è stato il refettorio (quello in mattoni rossi) a fine 800.
La cattedrale di Rizopolozhenskij è stata costruita tra il 1520 e il 1560 ed è un esempio di una tipica architettura russa “senza pilastri” nella parte dell’altare, cui sono adiacenti tre absidi. Proprio per questa particolare struttura senza sostegni, l’entrata della cattedrale è rafforzata da un portico e la costruzione a pianta quadrangolare sostenuta dalle volte esterne e da cupole sottili e leggere internamente. Inoltre, nelle lisce pareti della chiesa sono intagliate piccole fessure che fanno da finestre, le facciate laterali decorate con finti archi (finti perché non sono strutturali) e separate in tre parti da pilastri decorativi. Il portico, aggiunto nel 1688, è ricco di decorazioni decorate e intagliate.
All’interno troviamo un’icona della famiglia Romanov.
Nel 1923 questo monastero venne chiuso per volere dei bolscevichi, e le sue 12 campane fuse. Nei locali del monastero vennero ospitate le guardie politiche del Monastero di Sant’Eutimio.
Nella piccola Cattedrale del monastero installarono una centrale elettrica, dunque le cupole e i tamburi vennero demoliti. Solo verso la fine degli anni 60 nella cattedrale iniziarono i lavori, prima di smantellamento della centrale, poi di restauro.
Una delle parti più interessanti è la Porta Santa con Arco di Trionfo, costruita nel 1688. E’ un ingresso atipico per un monastero: porta con due archi di dimensioni diverse decorata con sculture in pietra. L’ingresso è talmente largo da creare un passaggio quasi circolare. La porta poi è sormontata da due tetti a cono, decorati con false finestre e falsi abbaini. Durante l’epoca sovietica venne usata come deposito di carburante.
Il refettorio (di cui ora vediamo solo i resti in mattoni rossi), poi, divenne inizialmente una sala polivalente, poi un cinema. Le altre sale divennero sale sportive, all’interno troviamo anche un hotel, e una scuola di guida.
Nel 1999 il monastero tornò nelle mani della Chiesa Ortodossa russa e venne ripreso come convento femminile della Diocesi di Vladimir-Suzdal.


Piazza del Mercato (Gostinnyj Dvor)
Il suo lungo porticato costeggiato da colonne termina in una guglia con una banderuola a forma di falco, antico simbolo della città; la Cattedrale della Resurrezione completa l'insieme.


Cattedrale della Natività
La prima versione della cattedrale fu costruita nell'XI secolo, al tempo di Vladimir II di Kiev. Nel 1222, per ordine di Jurij II, l'edificio fu abolito poiché versava in stato di fatiscenza. Al suo posto fu costruita una nuova chiesa in pietra bianca. La nuova costruzione rimase invariata fino al 1528, anno in cui le pareti in pietra bianca furono sostituite da mattoni. Nel XVII secolo alle tre cupole originarie ne furono aggiunte altre due, mentre gli interni dell'edificio furono soggetti ad una parziale ritinteggiatura. Nel XVIII secolo furono costruite due cappelle in onore della Dormizione di Maria e dell'Annunciazione. Durante il mandato del vescovo Porfirij, che guidò l'eparchia dal 1748, fu riparato il tetto che si trovava in stato di grave degrado.
Negli anni trenta la cattedrale fu chiusa al culto, a causa della politica antireligiosa perseguita dalle autorità sovietiche. Circa trent'anni dopo fu soggetta a lavori di restauro. Nel 1991 l'edificio fu restituito alla Chiesa ortodossa russa ed ospitò i primi servizi solenni in occasione del Natale. L'anno seguente fu siglato un accordo tra il clero ed il museo di Vladimir-Suzdal' per la gestione e l'uso congiunto della cattedrale.
All'interno dell'edificio è sepolto uno dei figli di Jurij Dolgorukij, nonché i knjaz della famiglia Šujskij ed altri personaggi dell'antica nobiltà russa. Allo stesso tempo, l'edificio è noto per essere stato la prima cattedrale della città non costruita per l'uso esclusivo dei membri delle famiglie più importanti.
Si nota bene che alcune parte siano state restaurate di recente: si vedono chiaramente le diverse stratificazioni.


Cremlino di Suzdal
Mentre l'evidenza archeologica suggerisce che il Cremlino di Suzdal' sia stato fondato agli inizi del X secolo, la fortezza venne costruita in seguito, nel tardo XI secolo o all'inizio del XII. La fortezza venne strategicamente collocata tra un'ansa del fiume Kamenka per tre lati ed un fossato, ad Est, sul quarto. Era circondata da bastioni in terra, ancor oggi presenti. Un insediamento posto ad est divenne la sede per la popolazione civile - mercanti e artigiani - mentre il Cremlino vero e proprio ospitava esclusivamente il principe, l'arcivescovo e l'alto clero.

 

 



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