YAROSLAVL
Cenni storici
Jaroslavl' è una città della Russia, capoluogo dell'omonima oblast', porto sul fiume Volga, sede di università e di aeroporto. La città si trova a circa 300 km a nord-est di Mosca, si estende su una superficie di 205,73 chilometri quadrati ed è attraversata dalla ferrovia transiberiana. Stando al censimento del 2010, la popolazione raggiunge le 600.000 unità circa.
Fu fondata nel 1010 dal principe Jaroslav il Saggio, ma le prime testimonianze scritte risalgono al 1071. Nel 1612 fu la capitale de facto della Russia, poiché Mosca era stata occupata dai polacchi. Lo stemma cittadino raffigura un'orsa nera nell'atto di imbracciare un'ascia dorata con la zampa sinistra, secondo un'antica leggenda relativa alla fondazione della città.
La città, dove si trovano bellissimi edifici religiosi e civili gelosamente conservati, è meta di un turismo nazionale e internazionale e fa infatti parte del cosiddetto anello d'oro. La città vecchia è iscritta al patrimonio mondiale UNESCO dal 2005, degna di nota la Cappella di Kazan'. Nello sport si distingue il Lokomotiv Jaroslavl', squadra di hockey su ghiaccio.
Valentina Tereshkova
Alla città di Yaroslavl è legato anche il nome di una delle donne più riconosciute e premiate di Russia, orgoglio nazionale: Valentina Tereshkova, prima cosmonauta donna. Nacque in un paesino nei dintorni della città e visse qui, in un appartamento all’angolo tra Ulitsa Svobody (Via della Libertà) e piazza Volkhova. Figlia di un soldato caduto durante la Grande Guerra Patriottica, visse un’infanzia difficile. Già da giovane lavorò in una fabbrica di pneumatici e in seguito in una fabbrica tessile, seguendo contemporaneamente corsi serali per riuscire a conseguire il diploma. Non abbandonò mai il sogno di diventare cosmonauta e, seguendo l’ispirazione ricevuta dall’esperienza di Gagarin, nel 62 si iscrisse e superò con successo l’esame di ammissione per iniziare l’addestramento ed inseguire la sua passione. Nel 1963 fu la prima donna a volare nello spazio, missione che durò quasi tre giorni. A seguito del suo atterraggio (a Novosibirsk), venne subito portata a Mosca per essere acclamata e premiata. Le dedicarono un francobollo, una linea di macchine fotografiche, e il matrimonio lo stesso anno venne celebrato dal popolo e dai media. A conferma dei numerosi riconoscimenti ed onorificenze ricevute, la Tereshkova venne considerata eroe nazionale al pari di Gagarin. Addirittura sulla luna diedero il suo nome ad una valle! A Yaroslavl inaugurarono anche un planetario in suo nome, in occasione del millenario della città: all’interno si trovano un telescopio, un museo dei cosmonauti, e una ‘sala delle stelle’ con attività interattive.
La leggenda sulla Fondazione della città
Un giorno, mentre Yaroslav stava navigando sul fiume Volga con un grande esercito, vide gli abitanti di un villaggio chiamato “Medvezhevo Ugla” (=“Angolo dell’Orso”), derubare le carovane di alcuni mercanti. Il principe mandò alcuni dei suoi soldati in aiuto dei mercanti, e gli abitanti della città vennero sconfitti. Questi ultimi promisero di vivere in pace e di pagare da quel momento in avanti un tributo a Yaroslav, ma rifiutarono l’invito a convertirsi al cristianesimo. Il principe tornò a Rostov, ma si ripromise di convertire il popolo ribelle al cristianesimo.
Presto tornò al villaggio con un vescovo, il presbiterio, i diaconi ed altri uomini di chiesi, così come anche artigiani e soldati. Ma quando entrò nel paesino, gli abitanti lo attaccarono liberando da una gabbia un Orso feroce e dei cani. Il principe sconfisse la bestia e i cani si dileguarono prima ancora di attaccare. Vedendo tutto ciò, il popolo pagano rimase terrificato e si prostrarono di fronte al Principe, come fossero morti. Yaroslav mise una croce in quel posto e comandò la costruzione della Chiesa del Profeta Elia, dato che aveva sconfitto la bestia feroce proprio nel giorno di Elia (2 agosto). In seguito comandò agli abitanti di tagliare la legna dalle foreste intorno e iniziare a costruire la nuova città, che avrebbe preso il suo nome e sarebbe stata abitata da cristiani.
Nella piazza centrale vediamo il Monumento dedicato a Yaroslav il Saggio, costruito nel 93. Viene raffigurato come un vincitore, con una spada in una mano, e una torre del Cremlino nell’altra mano. Alla base del monumento c’è il simbolo ufficiale della città: l’Orso con l’ascia. Lo possiamo vedere sulla banconota da 1000 rubli, sulle macchine della polizia, sulla facciata del municipio, e in generale su tutto ciò che rappresenta questa città.
Teatro Volchov
Yaroslavl può vantarsi di avere il teatro stabile più antico di Russia. Infati la Compagnia del Teatro Volkov è la compagnia teatrale più antica di Russia. Fu fondata infatti nel 1750 dall’attore Fyodor Volkov.
L'edificio del Volkov è stato ricostruito quattro volte. La struttura che si può ammirare ai nostri giorni risale al 1911.
Ha vinto quattro volte la Maschera d’oro, il premio nazionale per il teatro
Quest’anno ha ricevuto quattro nomination in altrettante categorie della Maschera d’Oro
Gostinyj Dvor
Trattasi della Loggia dei Mercanti, il mercato antico della città (XIX secolo). Lo attraversiamo per raggiungere la chiesa del profeta Elia. Si trova nella zona della città vecchia, patrimonio UNESCO dal 2005. Gli edifici infatti risalgono al 18-19 secolo. Oggi questo quartiere è uno dei più vivaci di Yaroslavl, ricco di ristoranti, bar, negozi e zone pedonali.
Cattedrale del profeta Elia
Si trova nella piazza “Sovietskaya” (Sovietica): come a Suzdal, anche qui i due mondi che si scontrano. A partire da molti elementi di questa chiesa, possiamo delineare alcuni elementi che da questo momento in avanti caratterizzeranno lo stile architettonico tipico di Yaroslav e le chiese antiche russe costruite in questo periodo:
- Torre campanaria con base circolare (e non con base rettangolare come quelle di Rostov e Novgorod – stile che vigeva fino ad allora)
- Tetto torre campanaria a cono + una o più file di finti abbaini
- Decorazioni esterne con piastrelle di ceramica (Ancora oggi si lavora la ceramica a Yaroslavl!)
- Squame sulle cipolle delle chiese: non elemento decorativo ma per far scivolare meglio la neve d‘inverno
- Divisione tra “chiesa d’estate” e “chiesa d’inverno”.
- Interni: affreschi della scuola di pittura di Kostroma, ma ICONE dell’antica scuola di icone di Yaroslavl caratteristica principale delle icone di questa scuola: sfondo oro (non che non ci siano icone di altre scuole con sfondo dorato, ma qui è sistematico).
E’ una delle più belle chiese di Yaroslavl, costruita tra il 1647 e il 1650, al posto di due precedenti chiese di legno. La planimetria è insolita, è asimmetrica, con una grande torre campanaria e una speciale cappella, con due diversi troni in onore del profeta Elia e dell’intercessione della Vergine.
La chiesa è suddivisa infatti in due parti: la parte centrale e più ampia si chiama “chiesa d’estate”, mentre quella laterale, più piccola è la “chiesa d’inverno”. Il motivo dell’esistenza di due chiese è puramente funzionale: a causa del freddo, durante l‘inverno, era più facile riscaldare un ambiente più piccolo. Nella chiesa d’inverno, infatti, notiamo non solo la stufa nella parte posteriore, ma anche gli affreschi molto più rovinati a causa del calore.
Tornando agli esterni della “chiesa estiva”, essa è sormontata nella parte centrale da cinque cupole a cipolla, indirettamente appoggiate al tetto attraverso dei tamburi con finestre che permettono l’illuminazione interna. I tamburi sono decorati da finte arcate e colonne.
Gli interni ricchissimi ci ricordano gli affreschi di Kostroma (i maestri sono gli stessi). Sono state studiate a lungo le espressioni rappresentate e i vestiti ‘mortali’ dei santi. Gli affreschi rappresentano le storie e la vita del profeta Elia, e sono divisi in diversi livelli, in conformità con la gerarchia ecclesiastica: la parte superiore è dedicata agli apostoli, la parte inferiore ai santi. Vi sono rappresentati inoltre i grandi principi. Sui livelli superiori e anche sulle cupole (?) le figure sono rappresentate con aloni e ‘nuvole’. Anche in questo caso le figure sono molto umane e sembrano più scene di vita quotidiana che vite dei santi (ad esempio la nascita dei figli, la raccolta, vestiti molto umani!). Vi sono rappresentate scene del profeta e del suo discepolo Eliseo: entrambi i santi hanno fatto guarire dei malati, aiutato poveri, resuscitato morti. Tra l’altro il profeta Elia è stato l’unico ad essere stato portato in cielo vivo. Dunque, non può che essere raffigurato con caratteristiche umane, quindi metaforicamente deve “tornare sulla terra”.
Interessante è anche il discorso sulla tecnica di applicazione degli affreschi, che ha permesso ai dipinti di conservarsi a lungo periodo in buono stato. Questo è dovuto alla modalità di preparazione della calce e della vernice: gli affreschi sono stati dipinti sull’intonaco umido poco dopo la sua stesura. Il primo strato di pittura è stato applicato con normale pigmento di colore diluito in acqua. Per l’asciugatura dello strato di intonaco, la superficie è stata coperta da uno strato di calce, che protegge saldamente la pittura dall’umidità. Il processo finale della pittura è stato eseguito con vernici, prodotte o con ‘colle’ vegetali (ad esempio di grano), o con uova, con l’aggiunta di oli vegetali o oli di lino.
Sono stati utilizzati solo quei colori che non cambiano il colore a contatto con la calce - ocra, cobalto, cinabro e blu/azzurro… A quei tempi la pittura su muro veniva chiamata “libro per gli analfabeti”, in quanto le persone che si recavano in chiesa, potevano leggere i sacri episodi della storia del mondo attraverso gli affreschi.
Dio abita in cielo, così egli è raffigurato sotto la cupola. Gli angeli nella fila inferiore. La prima fila in alto è dedicata agli evangelisti, il secondo livello rappresenta gli atti degli apostoli. Il terzo livello (il secondo dal basso) racconta la vita e i miracoli del profeta Elia, mentre il piano inferiore è dedicato agli atti del suo discepolo Eliseo.
Sulle volte sono raffigurate le principali feste cristiane: il mito dell'immacolata concezione, della morte di Cristo, della Trasfigurazione ecc. Sulle pareti invece troviamo i cicli sulla vita terrena di Cristo e della Madonna.
Se guardiamo con attenzione alcuni affreschi degli atti di Eliseo, notiamo alcune caratteristiche insolite per gli affreschi dell’epoca: l’artista complica il movimento delle figure. Ad esempio nel frammento di una donna ancora in travaglio che osserva come le ancelle lavano il figlio appena nato (avuto grazie alla preghiera ad Eliseo).
Oltre a dipinti, è ben conservata anche l’iconostasi in stile barocco moscovita, risalente alla fine del XVII secolo. Inoltre i due troni rappresentano l’importanza di questa chiesa per gli Zar: Yaroslavl e Kostroma erano gli appuntamenti ‘fissi’ delle visite delle famiglie imperiali nei territori della Russia Antica.
La chiesa d’inverno fungeva anche da reliquiario: qui infatti si trovata un frammento della Veste del Signore, dono preziosissimo ricevuto dal Patriarca di Mosca e di tutta la Russia.
Ora la reliquia, gli accessori e le decorazioni più preziose si trovano al museo di Yaroslavl, in quanto dopo la Rivoluzione la chiesa divenne museo. La minaccia più grande arrivò negli anni 30, quando l’organizzazione degli atei militanti raccolse le firme per la distruzione della chiesa, che si trovava proprio nella piazza “Sovietskaya” e quindi ‘inadeguata’. Al suo posto prevedevano di inaugurare un monumento ai combattenti della rivoluzione. Fortunatamente si opposero gli storici, e i collaboratori del settore architettura di Yaroslavl. Ciononostante, nel 38 in questa chiesa venne aperto un museo antireligioso. Per nostra fortuna, gli affreschi non sono stati ricoperti con altri dipinti, ma mantenuti perché utilizzati come propaganda. Infine, nel dopoguerra, la chiesa venne utilizzata come deposito di collezioni museali e solo nel 55 iniziò la restaurazione per poter pulire gli affreschi dalla polvere, fuliggine, muffe e escrementi di piccione.
Chiesa dell’Assunzione e Strelka
La “strelka” ( = freccia) è la zona verde collinare che si trova tra i due fiumi di Yaroslavl: il Volga ed il Kotorosl. La zona in cui venne posta la prima pietra della città, quindi la più antica e la più strategica (protetta naturalmente dai due fiumi e dall’altura). La si raggiunge attraversando il Demidovsky Sad, nel quale possiamo incontrare numerosi monumenti, tra i quali quello dedicato ai caduti della ribellione delle guardie bianche e ai caduti della guerra patriottica.
Verso la fine del parco, incontriamo la Chiesa dell’Assunzione. Venne costruita nel 1644 al posto dell’antica Cattedrale, risalente al 1215. Quest’ultima fu danneggiata da un incendio nel 1501, e al suo posto venne costruita una terza cattedrale che sopravvisse fino al 1930, quando sotto il regime sovietico la cattedrale venne chiusa al culto ed inseguito fatta saltare in aria (1937). Al suo posto per un lungo periodo di tempo ci fu il parco dedicato al riposo e alla cultura. In vista dell’anniversario della città, tuttavia, si volle ricostruire la Cattedrale più antica e grande della città. I lavori iniziarono nel 2005 e terminarono nel 2010.
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