KAZAN
Nel percorso in transiberiana, la prima tappa dopo la partenza da Mosca è la città di Kazan.
Si trova a circa ottocento chilometri dalla capitale ed è raggiungibile con un comodo treno notturno che parte da Mosca verso le sette di sera per arrivare a Kazan alle otto di mattina circa.
La città di Kazan, sorge sulla riva sinistra del fiume Volga, il più importante della Russia, nel punto in cui esso riceve il fiume Kazanka. E’ la capitale della Repubblica del Tatarstan, una regione della Russia federata. Questa repubblica tiene molto alla propria autonomia, tant’è che per la città si possono vedere i cartelli bilingui (in russo e in lingua tatara), ma di fatto una completa indipendenza è impossibile in quanto la maggior parte della popolazione è di origine russa. Oggi Kazan è considerata la “terza capitale russa” in quanto è un importantissimo centro economico, industriale, politico e culturale. Si trova a circa ottocento venti chilometri a Est di Mosca ed è raggiungibile dalla capitale in una notte di treno sulla mitica ferrovia transiberiana. Fin dai tempi antichi Kazan ha sempre avuto un ruolo importante per la sua posizione geografica particolarmente favorevole, una sorta di intermediario tra l’Europa e l’Asia. Per chi viaggia in transiberiana è una porta tra la Russia europea e quella asiatica. Il fiume Volga taglia a metà la città e la divide in due parti, una più antica a Sud e la Kazan moderna a Nord. Le due parti della città sono collegate da una serie di ponti e dighe e dalla linea metropolitana.
La storia di Kazan, prima tappa del viaggio in transiberiana, è molto lunga. Nasce, infatti, come avamposto settentrionale dell’impero bulgaro. La datazione esatta della sua fondazione non è molto chiara. La versione ufficiale sostiene che Kazan fu fondata nel 1005. Infatti nel 2005 si sono celebrati i mille anni della città. In occasione di questo anniversario la città ha subito una notevole opera di restauro e il turista che giunge qui con il viaggio in transiberiana può ammirare la città rivestita a nuovo. Secondo alcuni archeologi, che hanno rinvenuto una moneta e altri manufatti, l’origine sarebbe addirittura più antica. Non si ha, quindi, una risposta definitiva sulla data di fondazione e probabilmente anche in futuro le nuove scoperte archeologiche continueranno a fornire nuove versioni.
Una data di svolta nella storia della città gioiello sulla ferrovia transiberiana è il 1438, anno in cui la fortezza bulgara fu conquistata dal Khan Ulu-Mohammed e Kazan divenne capitale del khanato. Durante questo periodo la città si sviluppò molto da un punto di vista economico. Sorsero, infatti, molte botteghe artigiane, in particolare di conciatori e vasai. Questo fece sì che si sviluppassero anche i commerci, soprattutto con la Russia a Ovest e la Turchia a Sud.
Tuttavia verso l’inizio del mille e cinquecento i rapporti con Mosca cominciarono a guastarsi fino a che ,nel 1552, Kazan fu conquistata dalle truppe dello zar Ivan il Terribile. In questa battaglia gran parte della città venne distrutta e la popolazione tatara fu costretta a spostarsi lungo le rive del vicino lago Kaban. Kazan divenne, quindi, parte dell’impero russo. Accanto alle versioni storiche della conquista di Kazan da parte del terribile zar ci sono anche versioni leggendarie. Una, in particolare, racconta che Ivan il terribile cinse d’assedio la città perché la principessa mongola Syuyumbike aveva rifiutato di sposarlo. Di fronte all’avanzata dell’esercito russo, la principessa, per salvare la città, acconsentì a sposare lo zar solo se fosse stato in grado di costruire, in una sola settimana, una torre che svettasse sopra tutte le moschee della città. La torre, denominata appunto in onore della principessa, Syuyumbike, fu però completata in tempo e la principessa si suicidò buttandosi da essa. Sotto il regno di Ivan il terribile, la città attraversò un periodo di grande sviluppo. Fu deciso, innanzitutto, di costruire il Cremlino, che rappresenta oggi la maggiore attrattiva della città, imperdibile per chi effettua il tour in transiberiana, e vennero trasferiti a Kazan numerosi artigiani provenienti da altre città della Russia.
All’inizio del Settecento, sotto l’impero dello zar Pietro I, che tra l’altro visitò la città nel 1722, Kazan divenne uno dei più importanti centri manifatturieri e amministrativi dell’impero. In particolare furono costruite un’industria per la conciatura delle pelli e una per la cardatura della lana.
Un’altra data importante per la storia della città è il 3 maggio del 1749, giorno in cui fu danneggiata da un terribile incendio. La vecchia sloboda tatara, le chiese ortodosse e la casa del consiglio dei vescovi andarono distrutte.
Sotto il regno dell’imperatrice Caterina, Kazan ottenne numerosi riconoscimenti per la sua autonomia regionale. Nel 1766 fu aperta la prima seduta del parlamento locale. La stessa imperatrice visitò la città l’anno successivo. La zarina concesse molta libertà, soprattutto religiosa. Fece, infatti, emanare un decreto sulla tolleranza religiosa. La città fu abbellita di moschee in pietra ed edifici tatari, alcuni dei quali sono visibili ancora oggi da chi sosta a Kazan nel suo viaggio in transiberiana. Tuttavia il regno di Caterina fu minacciato dalla figura di Pugačëv, un disertore dell’esercito imperiale che si ribellava al potere della zarina. Egli si spacciò, per via della sua somiglianza, per il defunto zar Pietro III, marito di Caterina, e cominciò ad impegnarsi in un’opera di ribellione e aperto scontro con il potere imperiale. Assediò e conquistò molti territori a Est di San Pietroburgo e Mosca. La sua conquista più importante fu appunto la presa di Kazan nel 1774. L’esercitò di Pugačëv distrusse chiese e abitazioni e costrinse la popolazione a schierarsi dalla sua parte. Chi rifiutava veniva ucciso. La reazione dell’esercito imperiale fu immediata e il ribelle venne catturato e decapitato a Mosca all’inizio del 1775.
Il secolo successivo, l’Ottocento, rappresentò per Kazan il periodo dello sviluppo industriale: venne creato un sistema di illuminazione cittadino, la rete di fognature e venne migliorato il sistema dei trasporti con l’introduzione di omnibus e tram. Nel 1896 fu costruito il tratto di ferrovia transiberiana che collegava Kazan a Mosca. All’inizio del mille e novecento Kazan divenne uno dei centri principali della rivoluzione. Si trovò al centro della guerra civile e fu teatro di numerosi scontri. Il 27 maggio del 1920 divenne capitale della Repubblica Autonoma dei Tatari. Durante il periodo sovietico, Kazan subì una pesante industrializzazione, ma acquisì anche un’ importante posizione da un punto di vista scientifico-culturale. Negli anni della guerra civile, infatti, fu trasferita temporaneamente a Kazan l’accademia delle scienze di Mosca. Dopo la guerra venne inaugurato anche qui un istituto scientifico. La popolazione crebbe considerevolmente fino a raggiungere, nel 1979, il milione di abitanti.
Nel 1990 Kazan divenne capitale della Repubblica Autonoma del Tatarstan e uno dei più importanti centri economico-culturali del Paese. Negli anni duemila fu etichettata anche col nome di “terza capitale” della Russia e di “capitale sportiva”. Qui infatti si sono tenute molte manifestazioni sportive di livello mondiale, come le Universiadi nel 2003, il campionato mondiale di scherma nel 2014 e quello di nuoto nel 2015. Kazan sarà, inoltre, una delle sedi degli incontri di calcio del mondiale 2020.
IL CREMLINO DI KAZAN
L’edificio più significativo della città, imperdibile per chi giunge a Kazan durante il tour in transiberiana, è sicuramente il Cremlino, dichiarato, nel 2000, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Una delle sue particolarità è la fusione al suo interno di due culti religiosi, quello ortodosso, rappresentato dalla Cattedrale dell’Annunciazione, e quello musulmano rappresentato dalla moschea di Kul Sharif, i cui minareti svettano sulla città.
Il luogo dove sorge il Cremlino di Kazan è stato fin dalle origini un punto strategico in quanto circondato da tre lati dalle acque. Rappresentava, quindi, un luogo favorevole per la difesa dai nemici esterni.
I primi ritrovamenti archeologici, soprattutto ceramiche e asce da guerra, risalgono addirittura al periodo mesolitico. I primi insediamenti lungo le rive del fiume Kazanka risalgono al nono, decimo secolo, quando comparvero le prime fortificazioni erette da tribù di origine bulgara. In particolare si stanziarono sulla collina che svetta sui fiumi Volga e Kazanka. In questo periodo, prima dell’invasione mongola, Kazan era perlopiù un avamposto militare bulgaro, anche se in realtà si svilupparono le prime attività commerciali. A partire dalla metà del Tredicesimo secolo il Cremlino divenne la sede del khanato che resistette fino alla conquista della città da parte dello zar Ivan il terribile, avvenuta nel 1552. Divenne, quindi, la sede del governo della città, adattandosi ai cambiamenti storici. Passò, infatti, da sede del governatorato, a sede della repubblica autonoma. Oggi è la residenza del presidente della Repubblica del Tatarstan.
La costruzione del Cremlino, ad opera dei bulgari, primi abitanti della città sulla linea transiberiana, era legata perlopiù a scopi difensivi. Venne, infatti, costruito nella parte meridionale della collina un fossato largo quattordici metri e profondo quattro che cingeva la fortificazione, ancora in legno. In seguito, per difendersi soprattutto dagli attacchi di Mosca, si decise di rafforzare le costruzioni, sostituendo gli edifici in legno con alcuni in pietra bianca, che sono rimasti fino ai giorni nostri. Il Cremlino venne cinto da mura all’esterno delle quali sorsero le prime botteghe artigiane.
Con la conquista della città da parte dell’esercito mongolo, Kazan divenne capitale del khanato e il Cremlino, perse, quindi, il ruolo di fortezza difensiva. Acquisì, però, la funzione di centro politico e amministrativo. Durante questo periodo Kazan, prima tappa della ferrovia transiberiana, divenne, infatti, uno dei principali centri economici e politici della regione del Medio Volga.
All’inizio del Quindicesimo secolo Kazan era già un grosso centro artigiano-commerciale. Sul suo territorio sorgevano botteghe che lavoravano la pelle, botteghe di orafi e vasai. La città crebbe notevolmente, la popolazione aumentò e si costruirono nuove case e nuove zone abitative. Nella seconda metà del Quindicesimo secolo e nella prima metà del Sedicesimo la fortezza uscì dai confini precedenti. All’interno delle mura, dove gli archeologi hanno rinvenuto tracce di sette vie, si cominciano a costruire edifici in muratura: il palazzo del Khan, la moschea del Khan, la moschea Kul Sharif e i mausolei. Alcuni di questi edifici sono ancor oggi visibili da chi effettua il tour in transiberiana.
In città, invece, vivevano gli artigiani: fabbri, falegnami, muratori, conciatori, orafi, vasai, ecc. A seguito di scavi archeologici sono stati ritrovati molti utensili per la lavorazione della pelle. Nella parte dove sorgeva la torre Nord Orientale erano situate le fornaci. Un ruolo fondamentale era rivestito degli architetti i quali contribuirono all’abbellimento della città costruendo numerosi minareti e moschee in legno. Attorno a questi edifici sorsero i palazzi dei governatori della città. Nell’architettura della città si fusero numerosi stili: da quello bulgaro, ereditato dai primi fondatori della città, a stili importati, invece, dall’Italia e dalla Turchia. Tracce di questa grandezza sono i ritrovamenti archeologici: sculture decorative in pietra, lapidi, ornamenti in gesso, resti di mosaici.
Nel 1552, a seguito del lungo assedio attuato da Ivan il Terribile, Kazan subì una profonda distruzione. Un riflesso di questa tragedia si evince anche dai ritrovamenti archeologici. Nei sedimenti una linea nera evidenzia l’azione del fuoco distruttivo portato dallo zar. Questo è evidente in alcuni nuclei rocciosi di scavi realizzati nella parte centrale della cittadella. Gli archeologi hanno anche ritrovato punte di frecce e proiettili rudimentali. Dopo la conquista della città da parte di Ivan il terribile, Kazan, gioiello sulla linea transiberiana, cominciò ad essere popolata da pellegrini provenienti da Mosca e da altre città della Russia. Si attua un cambiamento delle tradizioni culturali e la città inizia una nuova vita. La popolazione aumenta e i confini della città si allargano fino quasi a raddoppiarsi. In questo periodo viene ampliata anche la cinta muraria fino ad assumere l’aspetto che il viaggiatore in transiberiana può oggi ammirare. La città diventa uno dei più importanti centri della Russia e il Cremlino una delle fortezze più grandi, a guardia dei confini orientali. A Kazan avevano sede i poteri amministrativi e militari. Questi cambiamenti interessarono anche il Cremlino. Tra il 1556 e il 1562, su incarico di Ivan il terribile, alcuni architetti di Pskov, insieme a due architetti che avevano partecipato alla realizzazione della cattedrale di San Basilio, sulla piazza Rossa di Mosca, cominciarono l’opera di restaurazione delle mura e della torre del Cremlino. Il territorio della fortezza venne considerevolmente ampliato. La parte originale delle mura e della torre, così come il villaggio erano di legno. In totale tra i muri ristrutturati del Cremlino si contavano tredici torri di cui cinque esterne. Sei torri furono costruite in pietra. L’intento degli architetti fu di conservare parte della fortezza di epoca bulgara e introdurre nuove componenti moderne. L’interno del complesso del Cremlino contava numerosi edifici anche se non si raggiunse il livello del periodo del khanato. Ora la maggior parte delle costruzioni erano di rappresentanza. Vennero costruite numerose cattedrali ortodosse e monasteri. Soltanto tredici anni dopo la presa di Kazan si contavano già otto cattedrali, di cui due in pietra, la cattedrale dell’Annunciazione e la Chiesa di San Nicola, e due monasteri. In questo modo quasi la metà della superficie del territorio del Cremlino era occupato da edifici religiosi. Una delle prime cattedrali ortodosse, voluta fortemente da Ivan il terribile, era la cattedrale dell’Annunciazione, ancor oggi visitabile dai turisti che fanno sosta a Kazan, viaggiando in transiberiana. A Sud di questa si ergeva il palazzo episcopale, edifici utilizzati durante il khanato e il complesso della moschea e della madrasa Kul Sharif. Questi edifici continuarono a funzionare fino al loro smantellamento negli anni Venti del Novecento. Nel periodo pre-russo sul territorio del palazzo del Khan si potevano osservare anche degli edifici adibiti a magazzini. In essi venivano custodite armi e munizioni. A lungo e senza alcuna modifica vennero conservate anche la moschea e il palazzo del khan. Il periodo della loro definitiva distruzione, secondo gli archeologi e altri studiosi, risale all’inizio del Diciottesimo secolo e coincide con il periodo della costruzione della torre Syuyumbike.
Il Cremlino del Sedicesimo e Diciassettesimo secolo conserva ancora l’aspetto medievale, con tracce del suo passato bulgaro e aspetti più innovativi legati all’architettura russa. Questa commistione di stili e simbiosi di culture si ritrova nelle decorazioni degli edifici ma anche nell’urbanistica. I turisti che giungono a Kazan nel loro viaggio in transiberiana possono ammirare questa originale fusione di stili.
Dopo la caduta di Kazan le mura e la torre del Cremlino furono ricostruite; le abitazioni, gli edifici di culto e la moschea di Kul Sharif scomparvero, lasciando il posto alle case dei russi e alle cattedrali ortodosse. Non si può affermare, tuttavia, che il Cremlino di Kazan, verso la metà del Sedicesimo secolo avesse perso del tutto il suo secolare aspetto.
Al contrario cambiamenti radicali per il Cremlino si verificarono nei secoli Diciottesimo e Diciannovesimo. Dopo l’istituzione, nel 1708, del governatorato, Kazan divenne il capoluogo di una vasta regione. In questo periodo sul territorio del Cremlino furono costruiti palazzi governativi, edifici riservati ai vari funzionari, scuole per gli junker e venne ricostruita la cattedrale dell’Annunciazione. Per ciò che riguarda la promozione dei confini del governo russo a Sud e a Est, il Cremlino di Kazan perse gradualmente la sua funzione militare. Contemporaneamente, però, assunse una funzione amministrativa che si rifletteva anche nel suo aspetto. Perse, infatti, le caratteristiche architettoniche originali del periodo bulgaro per far spazio ad influenze russe e dell’Europa occidentale. La popolazione tatara di Kazan all’inizio del Diciottesimo secolo non aveva libero accesso al Cremlino. L’assedio di Pugačëv causò numerose perdite al patrimonio artistico culturale del Cremlino. Il suo attacco fu l’ultimo nella storia del Cremlino di Kazan. Tuttavia durante il periodo dell’assedio (1773-1775), il Cremlino si trasformò ancora, seppur per un breve periodo, in una fortezza militare. A partire dal 1774 l’architetto Kaftyrev individuò un suo piano di riqualifica di Kazan. In particolare mise al centro del nuovo piano urbanistico della città il Cremlino, dal quale dovevano diramarsi ampie vie. Durante l’Ottocento il Cremlino non subì sostanziali modifiche, che invece lo interessarono negli anni Venti del Novecento, quando il regime sovietico proclamò la distruzione di tutti i luoghi di culto. Soltanto a partire dagli anni Sessanta nuovi artisti e architetti si rimisero al lavoro per riportare in vita lo splendido Cremlino, gioiello della città di Kazan, prima tappa del viaggio in transiberiana.
Nel 1992 fu proclamata la repubblica del Tatarstan di cui Kazan era la capitale. Il Cremlino divenne la residenza del primo presidente, Mintimer Shaimiev. Tra il 1993 e il 1994 una squadra formata da architetti e archeologi diede il via all’opera di ricostruzione e sviluppo del Cremlino di Kazan. Furono meticolosamente ricostruite le mura difensive e tre torri, secondo le tracce ritrovate dagli archeologi. Nel complesso dell’ex palazzo del governatorato furono restaurati completamente il palazzo del governo, oggi residenza del presidente della repubblica del Tatarstan. Furono, quindi, restaurate la Chiesa della Presentazione e la chiesa del palazzo, seriamente danneggiata in quanto durante il periodo sovietico era stata usata come mensa. Venne fermata, tramite il rafforzamento delle fondamenta, l’inclinazione della torre Syuyumbike che aveva deviato dall’asse di quasi due metri. Il 2 dicembre del 2000 il Cremlino di Kazan fu inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
Per chi affronta il viaggio in transiberiana e vuole spezzare la lunga tratta di cinque giorni da Mosca a Irkutsk, Kazan è una tappa consigliata. In un giorno, infatti, è possibile visitare il centro e, in particolar modo, il complesso del Cremlino, testimone di una straordinaria commistione di stili architettonici e culti religiosi.
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